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PROVA SU STRADA Alfa Romeo Mito Super 1.4 Multiair Turbo 140CV TCT

Cambia senza stravolgimenti la piccola di casa Alfa Romeo. Nuova Mito ha molto in comune con la precedente generazione ma presenta maggiore sportività.

Le linee della carrozzeria restano morbide e rotondeggianti, i principali aggiornamenti estetici riguardano i paraurti, le motorizzazioni e le possibilità di personalizzazione.

Nell’anteriore spicca il nuovo logo Alfa incastonato in una calandra più ampia che ricorda la “sorella maggiore” Giulia. Le cornici dei fari anteriori e posteriori, nonché gli specchietti esterni, sono opachi evocando la natura più “dark” di questa nuova generazione. Belli i cerchi in lega da 18″ che, con la finitura nera tra i raggi, per 450 euro fanno una gran figura. Nel retrotreno si mette in mostra l’estrattore posteriore ed il terminale di scarico cromato. Restano esteticamente valide le luci posteri a led con al centro le luci di svolta.

Abbiamo provato la Mito Super motorizzata col 1.400 cc MultiAir Turbo da 140 CV. Il messaggio che arriva dal motore è chiaro; potenza subito e massima reattività. A semaforo verde scatta sicura grazie al motore benzina che garantisce una progressione degna di nota. Certo i cavalli non sono tantissimi ma si danno un gran da fare sia nel circuito urbano che su quello extraurbano. Le sospensioni smorzano bene le asperità ma i cerchi da 18″ conferiscono maggiore rigidità alla vettura. In generale ottima l’insonorizzazione peccato però per la scarsa visibilità posteriore. Le manovre in retromarcia sono infatti complicate dalle dimensioni del lunotto ma si può fare affidamento sui sensori di parcheggio. Questi ultimi sono un accessorio che vale la pena prendere in considerazione al momento dell’acquisto poiché, oltre a non aggravare troppo la spesa, sono molto utili date le forme “sinuose” della Mito.

Rispetto ai consumi il 1.4 benzina di Alfa Romeo registra sul circuito misto un dignitoso 5,6 l/100km mentre sull’urbano è difficile far meglio di 7l/100km. Numeri non irragionevoli cui va aggiunta una riflessione sull’utile apporto che è offerto, in accellerazione o nei tratti in salita, dal turbo. Il 1.4 Multiair turbo benzina da 140 CV abbinato al cambio automatico TCT significa molto anche in termini di prestazioni. Lo 0-100km/h in 8,1 secondi è considerevole e può togliere qualche soddisfazione al volante.

All’interno lo spazio non manca. I sedili davanti sono avvolgenti e ben fatti presentando una grande adattabilità alle corporature più disparate. Problemi , invece, per chi siede dietro. Nonostante il terzo posto sul divanetto posteriore sia a pagamento (350 euro) l’abitabilità non è al top perché si tocca facilmente il tetto dell’auto con la testa. Questo non deve sorprendere se si considera il design da coupé che conferisce carattere ed originalità all’auto.

Ben rifinito il volante multifunzionale in pelle peccato, invece, per la rigidità di alcune plastiche del cruscotto. Di serie sulla Super il sistema Uconnect con schermo da 5″. Esso porta in dote, oltre alla navigazione firmata TomTom, una piena interconnessione con il proprio smartphone anche grazie ai comandi vocali. Inoltre si può far affidamento sulla consueta triade (usb, Aux, bluetooth).

Il bagagliaio ha una capienza di 270 litri, non troppi, ma in linea con le rivali del segmento di appartenenza. Se si viaggia in due è possibile abbattere i sedili posteriori ottenendo una capienza complessiva di 950 litri. Peccato per la soglia di accesso alta (84 cm) che complica l’ingresso per i carichi più pesanti.

Il listino parte della Mito Super parte da 17.500 euro però per il 1.4 Turbo con cambio automatico si parte da 22.000 euro. Con tutti gli accessori presenti sulla vettura in prova è facile capire come si superino agilmente i 23.000 euro. Va detto che la lista delle dotazioni di serie per la Mito Veloce è particolarmente ricca includendo tra l’altro; fendinebbia, sistema di sbrinamento degli specchietti esterni, sensore di monitoraggio della pressione pneumatici, cruise control e start&stop.

In conclusione la Mito è un’Alfa al 100% che strizza l’occhio ai più giovani e si adatta ad un utilizzo precipuamente urbano pur non disdegnando percorsi più lunghi. Ideale per un neopatentato, nella versione da 0.9 TwinAir da 105CV, offre tutto quello che serve per muovere i primi passi su strada con il piglio giusto.

PROVA Porsche 911 Carrera 4S cabrio 420CV: volare su strada

L’addio di Porsche ai motori aspirati ha gettato nel panico anche i più accaniti sostenitori del brand teutonico. Si diceva che la 911 non sarebbe stata più la stessa e che era necessario accaparrarsi i precedenti esemplari ancora in commercio. Grave errore di valutazione!.

La 911 torna a stupire con il nuovo modello ed è più Porsche che mai. Nel frontale spicca il nuovo paraurti con l’integrazione delle luci di posizione e delle frecce nella stessa lampada led. La fiancata è quella di sempre con le linee che negli anni hanno costruito il mito 911. Sicuramente ben riusciti gli interventi eseguiti sul retrotreno. I nuovi gruppi ottici e la nuova griglia del radiatore conferiscono ancor più carattere alla vettura. I quattro terminali di scarico, e le generose prese d’aria in corrispondenza delle ruote posteriori, aiutano a capire la portata del propulsore che sospinge questa Porsche.

Il motore è un corposo benzina 2.981 cm³ da 420CV (309KW) capace di uno scatto 0-100km/h in 4,4 secondi. La versione in prova monta, inoltre, il prezioso (e non solo per il prezzo!) cambio automatico PDK a 7 rapporti che blocca lo 0-100 a 4,0 secondi in modalità sport plus. Divertimento assicurato dunque. La coppia di 500Nm consente un brillate 80-120km/h in soli 2,5 secondi e sembra davvero di spiccare il volo. Attenzione a non farsi prendere la mano però!.

Sul fronte dei consumi la casa dichiara, nel ciclo combinato, un interessante 8l/100km. Alla prova dei fatti tali rilevazioni non si sono dimostrate molto lontane dal vero. Guidando senza esagerare con il gas si raggiungono gli 8,7l/100km. Non male considerando anche siamo di poco sotto le due tonnellate di peso.

Il modello in prova è inoltre dotato della trazione integrale. Non si tratta certo di una configurazione inusuale per una Porsche. Si deve ricordare che già nel 1984 la Porsche 953 coinvolta nella leggendaria Parigi-Dakar aveva quattro ruote motrici. Avere a disposizione quattro ruote motrici offre maggiore controllo in curva e permette di gestire meglio l’elevata coppia garantendo sempre un’aderenza ottimale su tutte le superfici. Insomma gli appassionati della 911 potrebbero preferire la trazione posteriore ma alla prova dei fatti la trazione integrale si rivela equilibrata e mai eccessivamente invasiva rispetto al piacere di guida. A corredo della configurazione 4S Porsche offre una esclusiva fascia led a congiunzione dei due proiettori posteriori. Si tratta di una soluzione estetica che valorizza il design ed è in comune con la nuova 911 Targa.

La nuova 911 non è solo muscoli ma anche tecnologia. I fari anteriori full led (PDLS) sono un accessorio assolutamente necessario. La regolazione automatica del fascio luminoso in base alla velocità e all’angolo di sterzata della vettura permette di avere una visuale perfetta della strada in qualsiasi condizione climatica. Esteticamente bello ma anche funzionale alla sicurezza il nuovo design degli stop posteriori con luce led a quattro punti.

All’interno la plancia è stata rivista senza stravolgimenti. Il nuovo volante sportivo può essere equipaggiato con i comandi per gestire il sistema di infotainment senza distogliere lo sguardo dalla guida. Il sistema di navigazione è stato completamente rinnovato e presenta una inedita (ed utile) integrazione con GMaps. La navigazione online consente di avere a portata di mano itinerari sempre aggiornati e informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico.

Il nuovo Porsche Communication Management (PCM) ha schermo touch luminoso e veloce che presenta anche l’interfaccia Apple car play. Quest’ultima permette ai possessori di telefoni Apple di visualizzare la medesima interfaccia grafica del proprio smartphone all’interno della plancia della propria Porsche.

E’ possibile collegare alla vettura device via usb, aux, bluetooth e vi è, inoltre, un utile scomparto all’interno del bracciolo centrale ove può essere riposto per la ricarica il proprio telefono cellulare (anche se è di dimensioni generose). Per conferire ulteriore esclusività alla propria 911 si può optare per il sistema audio Bose. Specificamente sviluppato per Porsche presenta 12 canali di amplificazione e 12 altoparlanti incluso il subwoofer. Il suono è davvero ottimale e vale la pena spendere i 1.451 euro previsti dal listino. 

Arriviamo al capitolo prezzi. Per la nuova 911 Carrera 4S Cabrio servono 135.864 euro. La versione in prova ha però un listino che parte da 139.463 euro essendo dotata del cambio doppia frizione PDK. Considerando la copiosa lista di accessori installati a bordo il prezzo finale raggiunge i 164.765 euro.

In conclusione in Porsche sono riusciti nel miracolo di creare una vettura che, oltre a  rimanere fedele allo stile 911, ne mantiene inalterato il fascino nel maggiore rispetto dell’ambiente. 

Se questa prova non vi ha fatto appassionare all’idea di una Porsche biturbo potete sempre leggere il nostro test drive esclusivo dell’ultimo mostro aspirato di casa Porsche a questo link.

Guida alla visita del museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese: storia e futuro del brand

Completamente rinnovato nella primavera del 2016 il Museo Lamborghini apre le porte agli appassionati che lo raggiungono da tutto il mondo. Nonostante Lamborghini sia controllata sin dal 1998 dalla tedesca Audi le radici le marchio restano ben salde nel cuore dell’Emilia. Il museo si trova in una ala dello stesso edificio che ospita l’attuale produzione delle supercar del marchio.

Il museo si sviluppa su due piani ed è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18. L’ingresso costa 15 euro per gli adulti, 12 per i ragazzi dai 6 ai 12 anni ed è gratuito per i bambini al di sotto dei 6 anni. Prenotando con congruo anticipo è possibile visitare anche la catena di produzione delle auto.

Il museo ospita tutte le vetture più emblematiche del marchio delle supercar. Il percorso espositivo consente di avere una panoramica di un brand proiettato sempre più verso la mobilità di domani. Basta poco per capire quanta passione e avanguardia trasudi dalle Lamborghini di ieri e di oggi. Il sogno di Ferruccio è più vivo che mai.

Tante le auto esposte. Dalla spaziale Egoista alla concept ibrida Asterion passando per la Sesto Elemento e la Diablo.

Immancabile la Lamborghini Miura icona del marchio prodotta dal 1966 al 1973. I lavori di carrozzeria furono affidati a Bertone, lo stesso che in quegli anni collaborava con Ferrari e Maserati. In soli quattro mesi il giovane stilista Marcello Gandini ha saputo svilupparne il progetto. Con il suo design affascinante ha saputo imprimere uno slancio straordinario al mondo dell’auto.

I suoi due posti sospinti da un poderoso motore V12 hanno scritto la storia. Al suo debutto la Miura era l’auto più veloce del mondo capace di toccare i 280Km/h con una accellerazione 0-100Km/h in 6,7 secondi.

Un progetto di successo che venne poi sviluppato nella Miura S da 370CV  e nella Miura SV da 365CV che presentava addirittura un sistema di lubrificazione separato per motore e cambio. Bellezza e rarità dunque e non è difficile capire perché recentemente, nel vicentino, una Miura S del 1969 sia stata messa in vendita alla incredibile cifra di 3 milioni di euro

Presso il secondo piano del museo è inoltre esposto lo studio stilistico condotto da Lamborghini nel 2006 avente ad oggetto una futuribile Miura. Purtroppo questo sogno non si è ancora tradotto in una vettura stradale.

A confermare che Lamborghini è sempre stata all’avanguardia è possibile ammirare da vicino il primo fuoristrada della casa. Presentato al Salone di Ginevra del 1982 suscitò opinioni contrastanti. La mole imponente del LM002 non gli impediva di affrontare i percorsi più impervi. Il poderoso motore V12 gli consentiva di percorrere dislivelli del 120% senza difficoltà e di raggiungere i 210Km/h.

Un colosso forte e gentile. La carrozzeria in alluminio e vetroresina testimoniano la cura per i dettagli ed il desiderio di farne una creazione unica.

Eccoci allora di fronte al primo fuoristrada premium della storia dell’auto. Chi lo avrebbe detto; prima di Porsche, Bentley, Mercedes c’è stata Lamborghini. Ma la storia non finisce certo qui. Lamborghini ha infatti annunciato la commercializzazione nel 2018 di un nuovo fuoristrada. Il suv Urus, al museo è esposto il concept, raccoglierà la pesante eredità del predecessore promettendo di non tradire il connubio tra qualità, prestazioni e doti off-road. 

Al secondo piano del museo, accanto alla Lamborghini Veneno (solo 12 esemplari prodotti), alla Countach ed alla Espada trova posto il racconto della esperienza del marchio nel motorsport.

Sono pochi i brand ad aver scritto, ed a scrivere tutt’ora, pagine indelebili della storia dell’automobilismo. Ferruccio Lamborghini ha saputo portare scompiglio nel mercato dimostrando che con passione e coraggio si può realizzare un sogno. Dai trattori ai suv ante litteram Lamborghini è oggi uno dei marchi più conosciuti e riconoscibili al mondo. Ripercorrerne la storia di un’azienda tanto importante è qualcosa di doveroso per un appassionato di motori. Non può mancare allora una visita al museo; in Lamborghini passato e futuro si fondono insieme tanto che la produzione delle nuove Lamborghini avviene a pochi passi dalla esposizione museale.

Ulteriori informazioni sul museo e sulle possibilità di visita dello stabilimento sono visionabili al seguente indirizzo >> http://www.lamborghini.com/experience/museo.

PROVA smart Fortwo Cabrio: divertirsi in città

La primavera è alle porte pronta a travolgerci con i suoi colori e profumi. Ecco allora approdare nelle concessionarie, giusto in tempo per non rinunciare nemmeno ad un briciolo di estate, la nuova smart Fortwo cabriolet. 

La ricetta smart è di successo e non fa eccezione la variante a cielo aperto. La Fortwo cabrio è lunga 2 metri e 69 centimetri, larga 1,69 metri ed alta 1,55 metri. Numeri che ne fanno la cabrio più piccola in commercio

Troppo piccola? forse no!. Non potrà contenere una tavola da surf ma nel divertimento, come nel piacere di guida, le dimensioni non contano di certo.

La nuova Fortwo si caratterizza per un design riuscito e capace di abbinare linee curve e semplicità. Tutto ciò senza rinunciare alla sicurezza con la sua peculiare “cellula tridion” che la hanno resa un punto di riferimento a livello globale.

Piccola e briosa l’abbiamo messa alla prova per le strade di Milano. La città, suo ambiente naturale, la vede coraggiosa protagonista delle strade trafficate. Volante sempre preciso e cambio a doppia frizione twinamic a 6 marce la rendono una disinvolta compagna di viaggio.

Due le motorizzazioni al lancio; 70 e 90CV. Per entrambe consumi nell’ordine dei 4l/100km

La tecnologia a bordo non manca grazie alla connettività mirror link si può collegare facilmente il proprio smartphone alla vettura. La comoda, seppur perfettibile, app smart cross connect permette di visualizzare sul proprio telefono tutte le informazioni su consumi, itinerario, traccia audio in riproduzione. 

La caratteristica peculiare della vettura è la possibilità di rimuovere i montanti superiori per avere una esperienza di guida completamente all’aria aperta. Appositi supporti consentono alla vettura, anche in questa configurazione, di conservare la rigidità e la sicurezza necessaria.

Una versione con cambio manuale, novità di questa nuova generazione, seguirà in un prossimo futuro. Sul fronte degli equipaggiamenti, oltre alle cinque versioni youngster, urban, passion, prime e proxy è disponibile un’ampia gamma di allestimenti per la sicurezza e il comfort, tra cui figura l’integrazione degli smartphone mediante mirrorlink.

Tra le dotazioni di sicurezza della nuova Fortwo Cabrio figura il sistema di assistenza in presenza di vento laterale che riduce le spinte che agiscono sulla vettura. Se il sistema riconosce la necessità di regolare la situazione, viene effettuato un intervento frenante sulla ruota anteriore e posteriore del lato rivolto verso il vento. questo intervento opera un effetto di sterzata attraverso la rotazione intorno all’asse verticale contrastando così l’effetto del vento.

Parte integrante del sistema esp è anche l’ausilio alla partenza in salita (di serie), che nelle partenze in pendenza impedisce l’arretramento della vettura, mantenendo la pressione frenante quando il guidatore sposta il piede dal pedale del freno all’acceleratore.

Insomma la tanta qualità costruttiva e percepita rendono questa smart ideale per vivere la città a 360 gradi. Per chi volesse farne un valida compagna anche al di fuori delle strade urbane consiglio la versione da 90CV capace di garantire comunque consumi esigui ma con prestazioni migliori.

I prezzi partono da 17.640 euro per la versione da 71 cv/ 52 kw equipaggiata con il cambio a doppia frizione twinamic.

PROVA Fiat 500X Cross Plus 1.6 Multijet 120CV

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I crossover sono sicuramente la passione del momento e affascinano sia il pubblico maschile sia quello femminile. Così, noi di Autoprove.it abbiamo provato per voi la nuova Fiat 500X per più di 5.000 km, tra città e autostrada, per vedere come va.

La 500X possiede un’ampia gamma motorizzazioni in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Infatti è possibile scegliere tra il motore 1.6 E-Torq 110 CV a trazione anteriore, il motore 1.4 Multiair 140 CV a trazione anteriore, il motore 1.6 MultiJet da 120 CV con trazione anteriore, il motore 1.3 MultiJet 95 CV a trazione anteriore e per finire il motore 2.0 MultiJet 140 CV con trazione 4×4 e cambio automatico a 9 marce (che debutta per la prima volta nella categoria).

E’ possibile soddisfare la voglia di avventura, grazie all’assetto rialzato della versione con trazione 4×4, o con gli allestimenti Cross o Cross Plus come quello in prova. Fiat pensa anche alle famiglie con il motore 1.3 turbodiesel da 95 CV (disponibile sulle versioni Pop, Pop Star e Lounge) che grazie alla sua cilindrata ridotta può essere guidato anche dai neopatentati. Cosa non da poco, visti i costi di gestione di una o più macchine. 

La versione che abbiamo guidato è la 500X Cross Plus 1.6 Multijet 120 CV con trazione anteriore e le nostre impressioni a riguado sono positive. Il motore infatti offre consumi interessanti, vista la mole del mezzo, consentendo un ottimo 5,4l/100km sul percorso combinato e un 6,3l/100km sul ciclo urbano. La versione in prova non è dotata di cambio automatico, ma nonostante tutto la macchina avvisa il conducente quando è necessario aumentare o scendere di marcia e questo consente di mantenere sempre i consumi sotto controllo e, grazie allo Start&Stop, si riduce il consumo di carburante durante le code o l’attesa ai semafori.

Ogni SUV viene acquistato principalmente da coloro che, per un motivo o per un altro, devono viaggiare molto su circuiti autostradali, ma non deve essere per forza così, poiché 500X ha una guida comoda e per nulla impacciata anche in città, dove il MultiJet FCA consente una guida brillante (evitando l’effetto “tartarugone”). I cerchi da 18” della versione in prova fanno sentire bene le buche (o crateri) delle strade cittadine, ma nonostante questo la macchina resta comoda da guidare grazie al volante preciso e ai sedili comodi.

Benché a prima vista la macchina sembri ricca di punti ciechi, non è così. Una volta saliti a bordo la posizione rialzata di guida, gli specchietti generosi e i sensori posteriori di parcheggio consentono di sapere dove ci si trova rispetto agli ostacoli circostanti; ci si può destreggiare con facilità anche nelle stradine più strette, tipiche delle cittadine italiane.

Con 500X si può viaggiare in tranquillità e sicurezza grazie ai 6 airbag, al sistema ESC e al sistema Lane Assist di serie sulle versioni Pop Star, Lounge, Cross e Cross Plus. Con un sovrapprezzo è possibile aggiungere il Blind Spot assist, il brake control e il freno di stazionamento elettrico.

Il Design esterno è accattivante grazie ai fari Bi-Xeno, alle linee dei paraurti e agli scudi di protezione. Gli interni non dispiacciono: sono spaziosi, razionali e le plastiche morbide. Il sistema Uconnect presente nel navigatore da 6,5 pollici, consente di restare sempre connessi. E’ possibile collegare il proprio Smartphone attraverso bluetooth o cavetto AUX, ma non solo, infatti si può collegare al veicolo anche una chiavetta USB e una memory Card.

Anche se internamente non è spaziosa come una famigliare a sette posti, sicuramente si viaggia comodi. Dietro lo spazio per le gambe non manca ma a causa del design “spiovente” del retrotreno, chi è molto alto rischia di toccare il tetto dell’auto con la testa. Il bagagliaio è spazioso e consente di caricare tre valige più uno zaino oppure il nostro amico a quattro zampe ( cane o gatto che sia). Questo è possibile anche se si è scelto di avere la ruota di scorta e non il ruotino, che essendo più piccolo occupa meno spazio lasciandone di più per i bagagli. Piccolo difetto: le bocchette dell’aria condizionata non sono presenti nei sedili posteriori, peccato.

Sicuramente 500X non è un SUV noioso e non è la tipica macchina grande fuori ma piccola dentro, come spesso succede. Se vale o no la pena di comprarla questo lo lasciamo scegliere a voi. 

Il listino della 500X off-road look parte da 23.350 euro. Per la versione in prova ne servono 27.300.

PROVA Ford C-Max 1.5 TDCI 120CV: no ai soliti suv

Quando si parla di posizione di guida rialzata e migliore visibilità sulla strada quasi tutti pensano ad un suv. Ma perché comprare un suv spacca ossa magari privo di trazione integrale quando si può optare per una monovolume?.

Ho provato Ford C-Max per oltre mille chilometri rimanendone molto soddisfatto.

Il motore 1.5 diesel da 120CV abbinato al cambio automatico powershift offre prestazioni interessanti con consumi esigui. Sui perscorsi misti ho registrato un considerevole 5,3l/100km. Ottimo sul percorso autostradale ed extraurbano il 1.5 TDCI non è sempre brillante nello spunto in città. Le soluzioni per avere più motricità allo scatto sono due. O si rinuncia al cambio automatico a 6 rapporti, che prediligendo una marcia comoda ed è adattissimo alle lunghe tratte, oppure si può optare per il 2.0 diesel che offre più slancio a semaforo verde.

La versatilità in città non le manca. Il motore 1.5 offre consumi ridotti e grazie allo start & stop si può risparmiare carburante quando si finisce incolonnati.

L’abitacolo è ben insonorizzato e le sospensioni smorzano tutte le asperità garantendo il massimo comfort. Volante preciso e capace di garantire una ottima dinamicità anche nel traffico cittadino.

Il design è da vera premium con assemblaggi esterni ed interni davvero curati. Bello e muscoloso il frontale valorizzato dai fari bi-xeno. Tecnicamente si tratta di un restyling ma C-Max appare completamente rinnovata fuori e dentro.

Spendendo soli 1000 euro in più Ford offre i sensori per l’angolo cieco all’interno dei retrovisori, la lettura dei segnali stradali (utilissima per evitare multe), il sistema di frenata automatica in città ed il sistema di controllo dell’attenzione del conducente. Quest’ultimo è molto utile ed efficace. L’auto conosce la sua collocazione all’interno della carreggiata ed avverte il driver con una vibrazione del volante sul superamento involontario delle strisce.

Soluzione da vera leader del segmento il cruise control adattivo. La vettura consente di inserire la velocità di crociera nonché la distanza che si vuole mantenere dall’auto che ci precede. Poniamo di aver fissato in autostrada la velocità di 120km/h. Se l’auto che ci precede viaggia a 100km/h la C-Max, indiviaduata la sua velocità, decellera da sola da 120 a 110km/h. Se il veicolo che ci precede accellera la C-Max torna ad adattarsi alla sua velocità restando sempre entro i 120km/h che avevamo preimpostato quale velocità massima.

Gli optional sulla versione Titanium X sono davvero tanti. Dal climatizzatore automatico bizona al touchscreen da 8″ passando per il sensore di pioggia che attiva automaticamente i tergicristalli.

Molto utile la fanaleria “automatica”. I fari bixeno seguono i movimenti dello sterzo offrendo una illuminazione ottimale in curva. Inoltre grazie alla funzione abbagliante automatica la vettura inserisce/disinserisce autonomamente gli abbaglianti ottimizzando l’esperienza di guida anche in condizioni meteo-stradali avverse.

Il sistema di infotainment è dotato della tecnologia sync2. Quest’ultima, sviluppata da Microsoft, garantisce una piena compatibilità tra il proprio cellulare e la vettura. Tutto è intuitivo e a portata di mano. Dal touch si gestisce navigazione, telefono e persino clima mantenendo sempre gli occhi sulla strada.

Lo spazio a bordo non manca. Le ginocchia ed il capo di chi viaggia dietro non corrono il rischio di infortuni. Tavolino, presa elettrica da 220V (come quella di casa) e tendine parasole fanno davvero la differenza. Il vano bagagli è decisamente ampio ed, offrendo una soglia di carico bassa, evita di perdere fantozzianamente l’uso della schiena nel riporvi cose all’interno. Il portellone si può aprire elettronicamente da un pulsante all’interno della plancia, dal telecomando, oppure con un movimento della gamba al di sotto del paraurti posteriore.

C-Max è inoltre disponibile in versione 7 posti con le porte posteriori scorrevoli al fine di facilitare l’accesso all’ultima fila di sedili.

Spazio a volontà e qualità al top. Una vettura con un rapporto qualità prezzo così è difficile immaginarla. Peccato solo che i fari posteriori non siano a led come le posizioni anteriori. Insomma qualche difetto dovevo pur trovarlo.

Una ottima alternativa ai noiosi “suv da città” che spesso offrono poco comfort e qualità ma solo una dose di insana arroganza a chi li guida.

I prezzi di C-Max partono da 16.250 euro. Per la versione in prova, attualmente in promozione, ne servono circa 27.500.

PROVA Porsche 911 Carrera 4S GTS cabrio: oltre l’auto

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Il nome è lungo ma racchiude l’essenza di una supercar che al costo di un piccolo appartamento fa, letteralmente, volare le emozioni.

Intanto i cavalli; 430. Non sono pochi considerato che questa vettura monta un motore aspirato. Potenza cattiva lo si capisce subito. Il cambio PDK a 7 rapporti esalta la coppia e garantisce un feedback più che positivo bloccando lo 0-100km/h a 4,3 secondi. Esigui per una auto stradale e per di più cabriolet. Il sound è da vero mostro mitologico e volendo basta premere un tasto per farla ruggire ancora di più. Nessun marchingegno elettronico il motore è da vera Porsche. Fluido, sempre reattivo, e capace di una top speed da urlo (305km/h). Ma la potenza non basta senza il controllo ed ecco la “magica” trazione integrale che, assieme al sistema di controllo del telaio, incolla la vettura alla strada. Il feeling di guida è entusiasmante; curve precise e retrotreno sempre sotto controllo. Volendo è possibile attivare l’alettone posteriore per migliorare ulteriormente la tenuta. Neanche a dirlo basta premere un tasto. La filosofia di casa Porsche è “un tasto per ogni funzione”; davvero riuscita perchè nell’abitacolo tutto è sempre a portata di dito. 

La 911 è cresciuta non soltanto in tecnologia ma anche quanto a potenza ed dimensioni. Larga quasi 2 metri richiede attenzione nelle manovre di parcheggio quindi non possono mancare sensori e telecamera di retromarcia. La visibilità posteriore, infatti, non è eccelsa; soprattutto a tetto chiuso. Per il resto, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la seduta di guida garantisce una ottima panoramica anteriore. Vale, quindi, davvero la pena spendere qualche soldino in più per i sedili regolabili elettronicamente. 

Abitacolo confortevole con sedili riscaldabili o refrigerabili, clima bizona, infotainment intuitivo, finiture premium. I posti a bordo sono 4. Certo chi viaggia dietro non si può attendere il confort della Panamera ma insomma chi non vorrebbe fare un giro su una 911?!.

l pacchetto GTS offre inoltre cerchi bruniti da 20″ con unico dado di fissaggio centrale. Davvero belli e con una vista sulla pinza del freno con finitura rossa. Inoltre sono molto utili i fari bi-xeno che consentono una ottimale illuminazione nelle ore notturne seguendo i movimenti del volante. In modalità diurna si notano le luci di posizione led che danno continuità al design e richiamano le forme del tipico frontale della 911. Nel posteriore il lungo led centrale di raccordo rende unica la GTS immediatamente riconoscibile.

Insomma un’auto da sogno che è destinata ad essere l’ultima 911 con il motore aspirato. Pronta a restare nel mito è già nell’immaginario dei puristi amanti della essenza indomita che solo una 911 sa racchiudere.  

PROVA Ford Focus Wagon 1.5 TDCI 120CV sulla magica costiera amalfitana

Una station wagon è l’auto da scegliere quando, per lavoro e non, si percorrono molti chilometri e si ha bisogno di spazio e dinamicità. Le sue doti si ritiene emergano principalmente sul circuito extraurbano ed autostradale.

Per questa prova ho voluto sfidare questi cliché e dimostrare che non c’è motivo di ritenere una wagon inadatta alla città e a strade strette. Meta del mio viaggio la splendida costiera amalfitana nel cuore della Campania. Mare limpido e spiagge da sogno che non sono propriamente alla portata di tutti. Non per ragioni esclusivamente economiche ma anche per il dedalo di strade insidiose che rendono difficile raggiungere questi luoghi incantevoli. Quale location migliore per la nostra prova su strada!.

Ho percorso circa 2.000 km a bordo della nuova Ford Focus Wagon nell’allestimento Titanium X guidandola in ogni situazione o quasi.

Convince il nuovo design del frontale aggressivo ma armonioso. La fiancata ed il retro richiamano la precedente generazione che, tutto sommato, non necessitava di particolari interventi estetici.

A bordo lo spazio non manca l’abitacolo è rifinito e le plastiche sono di assoluta qualità e ben assemblate. Ergonomico e funzionale il nuovo volante dal quale è possibile anche regolare il cruise control (su nuova Focus è adattivo!). Bello il nuovo navigatore satellitare con schermo da 8 pollici e sistema audio Sony. Meno tasti e grande intuitività.

Il nuovo sistema di infotainment SYNC 2 fa passi da gigante verso la maggiore semplicità e velocità di risposta. La schermata principale divisa in 4 riquadri; telefono, radio, navigazione, clima permette di non distogliere l’attenzione dalla strada. Tanti i sistemi di sicurezza. Dal sensore per l’angolo cieco, al sistema di frenata automatica in caso di ostacolo non individuato (entro i 50km/h di velocità), controllo della attenzione del conducente, il riconoscimento della segnaletica stradale. 

 

Partito da Roma mi sono diretto a Salerno. In autostrada Focus Wagon si guida praticamente da sola. Il cambio automatico a 6 rapporti garantisce passaggi di marcia morbidi e silenziosi, mentre, il cruise control permette di staccare il piede dal pedale in tutta sicurezza adeguando automaticamente la velocità dell’auto a quella della vettura che ci precede. Il 1.5 diesel è solido e silenzioso e con 120CV ha la potenza giusta per regalare anche qualche sorriso. Nel complesso consumi ridotti; è facile raggiungere i 16km/l.

Arrivato a Salerno è stata la volta della temibile SS163 che conduce a Positano. Definirla strada è impossibile. Si viaggia a doppio senso su di una sottilissima striscia di asfalto. Nei rari tratti a doppia corsia c’è chi ne approfitta e parcheggia letteralmente in mezzo alla carreggiata per raggiungere le bellissime spiaggie della costiera. Il risultato? una babele di auto, moto, camper e bus che cercano di farsi largo. Temevo che con una wagon da 4 metri e 56 centimetri avrei avuto difficoltà; ma non è stato così. Focus Wagon si è fatta largo con coraggio e non ha mancato dello spunto necessario per tirarsi “fuori dai guai” quando è servito. Utile l’aiuto per la partenza in salita che consente di affrontare anche le pendenze più significative senza problemi. 

Insomma una compagna di viaggio ideale con la quale ho attraversato Maiori, Minori, Ravello, Amalfi e Positano nel caos totale del weekend estivo.

Allora la macchina non ha difetti? sicuramente qualcosa da migliorare c’è. Utili i sensori di parcheggio e la telecamera di retromarcia peccato che spesso sono troppo pignoli e ci segnalano come imminenti ostacoli non così prossimi. Manca la bocchetta di aerazione per i passeggeri che siedono dietro. Insomma piccoli dettagli ma nel complesso una vettura che secondo me offre un giusto mix tra meccanica e tecnologie avanzate ad un prezzo ragionevole.

I prezzi per la Focus Wagon Titanium 1.5 TDCI 120CV partono da 25.500 euro.