Volkswagen ha rinviato la decisione finale sul futuro del suo impianto automobilistico in Turchia. Il dietrofront è legato alle critiche internazionali sull’operazione militare in Siria e le preoccupazioni riguardo ai potenziali danni alla reputazione del suo marchio.
“Stiamo monitorando attentamente la situazione attuale e guardiamo con preoccupazione agli sviluppi attuali”, ha detto un portavoce di Volkswagen.
All’inizio di questo mese Volkswagen ha deciso di aprire una fabbrica nella provincia occidentale di Manisa in Turchia. Il colosso tedesco aveva dichiarato che era nelle fasi finali della negoziazione ma che non aveva preso una decisione definitiva sulla fabbrica.
Duro il commento di Stephan Weil membro del consiglio di sorveglianza di Volkswagen e primo ministro della Bassa Sassonia, il quale ha dichiarato di non poter immaginare che Volkswagen effettuerà un investimento date le circostanze attuali. Ricordiamoci che la Bassa Sassonia è una voce influente nel board della casa automobilistica con una partecipazione del 20%.
“Ho l’impressione che la mia opinione sia condivisa da molte altre persone nel consiglio di vigilanza”, ha detto Weil, aggiungendo che l’argomento sarà discusso nella prossima riunione del consiglio in programma a metà novembre. “Spero vivamente che arriveremo a una situazione in cui il Presidente turco si renda conto di aver intrapreso un percorso molto pericoloso e che la direzione deve essere cambiata urgentemente”, ha concluso.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato di aver detto al presidente turco Tayyip Erdogan che l’offensiva deve essere fermata perché rischia di creare una crisi umanitaria.