Un tribunale tedesco ha aperto un procedimento emblematico in cui circa 470.000 consumatori rivendicano il diritto al risarcimento per lo scandalo Dieselgate.
La causa è voluta dalla Federazione delle organizzazioni tedesche dei consumatori per conto di centinaia di migliaia di proprietari di diesel, e si avvale delle norme tedesche emanate lo scorso anno che consentono questa forma di azione legale. Per questo procedimento il tribunale si è trasferito nel vicino municipio vista l’impossibilità di ospitare un così elevato numero di parti in causa.
Il caso è sempre quello dello scandalo sull’uso del software Volkswagen per disattivare i controlli delle emissioni quando i veicoli erano in fase di test.
Il tribunale di Braunschweig ha dichiarato la causa ammissibile ma il presiedente, Michael Neef, ha suggerito che le due parti potrebbero prendere in considerazione un accordo, affermando che “un accordo è molto difficile, ma possibile”. Volkswagen ha detto che è difficile immaginare una soluzione del genere.
Neef ha affermato che il suo tribunale dovrebbe valutare se i proprietari di veicoli abbiano subito danni a causa del software per la riduzione delle emissioni o in ragione dei divieti successivamente imposti alla guida di auto diesel euro 5 in alcune aree della Germania.
Il procedimento aperto Braunschweig riguarda tutte le auto prodotte dai marchi di casa Volkswagen, incluse Audi, Seat e Skoda e dotati di motori diesel EA 189 acquistati dopo il 1 novembre 2008 e successivamente interessati da un richiamo. Lo scopo dell’azione legale è stabilire se la società abbia agito illegalmente e se i clienti possano quindi chiedere un risarcimento in procedimenti separati.