Con il lancio dell’EX5 (o Geely Galaxy E5, o Proton eMas 7) in Tailandia e dell’Aletra in Indonesia, Geely è ora presente in questi importanti mercati dell’ASEAN.
Il gigante cinese ha anche ufficializzato il suo ingresso in Australia e Nuova Zelanda (previsto per il primo semestre del 2025), quest’ultimo attraverso una partnership con Giltrap Group.
Tutte queste novità sono avvenute solo questa settimana: un vero e proprio assalto al mercato RHD, se mai ne abbiamo visto uno. Ma quando Proton e Geely si sono sposate nel 2017, la promessa era di utilizzare il marchio Proton per la guida a destra (RHD) e per i mercati dell’ASEAN, facendo della Malesia l’hub regionale RHD di Geely.
Con Geely, e non con Proton, ora nei due maggiori mercati automobilistici dell’ASEAN, come sarà raggiunto l’obiettivo più volte ribadito di far diventare Proton il numero 3 nella regione?
GEELY SCANZA PROTON
Anche la scelta di Geely come marchio per entrare in Australia al posto di Proton è qualcosa su cui riflettere a fondo. Dopo tutto, Proton è stata presente in Australia dal 1995 al 2017 e il suo modello di maggior successo è stato la Jumbuck (Arena). L’idea che la notorietà e il patrimonio del marchio Geely a livello globale siano cresciuti a livelli ritenuti sufficienti per relegare i 22 anni di presenza del marchio malese in Australia, crea molte emozioni diverse.
Si dice anche che Geely stia per entrare in Sudafrica – un mercato in cui Proton è già presente – e sospettiamo che Città del Capo non sia abbastanza grande per entrambi. Il marchio Proton è effettivamente utilizzato in mercati RHD come Bangladesh, Kenya e Pakistan, ma si tratta in gran parte (Brunei, Mauritius, Mozambico ecc.) di mercati non grandi e ci si chiede se il marchio Proton continuerà a essere utilizzato per i veicoli elettrici in futuro.
È sempre più evidente che il piano iniziale di utilizzare il marchio Proton nei mercati internazionali RHD e ASEAN non è più in atto. Sì, questo era stato annunciato anni fa. Sì, è stato annunciato per la prima volta anni fa e i piani cambiano. Tuttavia, è scoraggiante rinunciare alla speranza che un marchio malese possa espandersi all’estero.