I 40 anni di storia di Peugeot Quasar

La GTI non è l’unica Peugeot 205 a festeggiare il suo 40° anniversario nel 2024. È anche il caso della selvaggia Turbo 16 con motore centrale-posteriore, iscritta ai rally del Gruppo B e commercializzata in 200 vetture stradali a scopo di omologazione.

Direttore del design esterno di Peugeot negli anni ’80, Gérard Welter conosceva bene anche i prototipi da circuito grazie a quelli che partecipava a Le Mans con il suo team WM.

La Peugeot Quasar fu presentata nel 1984 come una versione condensata della sua esperienza. Questa supercar basata sulla 205 T16, che prende il nome da un fenomeno astronomico che emette energia, divenne la prima concept car di Peugeot. Quest’anno ricorre il suo 40° anniversario.
Un concept progettato per le corse
La concept Quasar fu inizialmente concepita come progetto sportivo e doveva servire come base di sviluppo per una berlina da corsa prevista per il 1987. Si trattava di una piccola coupé a due posti con motore centrale-posteriore. Il motore turbo a quattro cilindri della T16, che non è nascosto dietro il cofano, sviluppa qui 600 CV. È ancora abbinato alla trazione integrale. Ma gli unici elementi visibili ripresi dalla 205, sulla carrozzeria che combina carbonio e kevlar, sono i fari posteriori.

DA CONCEPT A REALTÀ

Oltre a essere un prototipo sportivo, la Quasar fungeva da vetrina futuristica per Peugeot al Salone di Parigi del 1984. Il suo frontale allungato servì da modello per la 405 lanciata tre anni dopo. Il parabrezza sottile, i finestrini e il tetto in vetro formano una bolla di vetro intorno agli occupanti, che entrano nell’abitacolo attraverso porte con apertura a forbice. All’interno, oltre ai rivestimenti in pelle rossa, sono presenti contatori digitali, uno schermo e persino un videoregistratore… i precursori dell’odierno i-Cockpit. L’improvvisa chiusura del Gruppo B nel 1986 portò Peugeot a cancellare diversi progetti sportivi, tra cui l’auto da corsa Quasar. A questa vettura seguirono comunque le concept car sportive Proxima (1986) e Oxia (1988).
Welter ebbe il suo momento di gloria agonistica alla 24 Ore di Le Mans del 1988, quando la sua V6 WM P88 turbocompressa, guidata da Roger Dorchy, raggiunse i 407 km/h di notte all’Hunaudières. Questo record, che è ancora valido (in seguito furono installate delle chicane sul rettilineo), fu ufficialmente ridotto a 405 km/h per accompagnare il lancio della Peugeot 405, che fu a sua volta adattata a un T16 basato sulla 205 T16 per i rally-raid e la Pikes Peak. Il cerchio era completo.

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