Nel 2019, la casa giapponese ha presentato questo studio, che purtroppo è rimasto inascoltato.
L’emblematica 4×4 giapponese continua a riscuotere un grande successo sul mercato internazionale. Un mercato in cui l’attuale generazione a 3 porte, lanciata nel 2018, è stata affiancata dallo scorso anno da una variante più lunga, dotata di due porte apribili aggiuntive, altrettanto apprezzata dai clienti. I risultati hanno incoraggiato Suzuki a prevedere nuove versioni di questo simpatico fuoristrada.
Parlando con i nostri colleghi australiani di Carsales, Michael Pachota, amministratore delegato di Suzuki Australia, ha dichiarato con sicurezza: “Tutto ciò che inizia con Jimmy finisce con le vendite”, mentre partecipava al lancio della nuova Swift. Interrogato poi su un’ipotetica variante pick-up del Jimny, ha dichiarato: “Il progetto… non è morto. Immaginate un Jimny con due posti davanti e niente dietro”.
Il rendering in copertina di Auto-moto.com ci permette di dare un primo sguardo al modello.
LA VERSIONE PICK-UP
Una dichiarazione del genere basta a rassicurarci sul fatto che il progetto si concretizzerà nel medio termine.
Allo stesso tempo, si dice che gli ingegneri Suzuki stiano lavorando sodo per ridurre le emissioni di CO2 della 4×4 tascabile, in primo luogo attraverso l’ibridazione, probabilmente con l’elettrificazione a 48V. E in una seconda fase, come parte di un’elettrificazione totale che potrebbe essere introdotta prima del 2030. Nel frattempo, Suzuki dovrà ridurre i tempi di consegna: attualmente occorrono dai sei agli otto mesi per ottenere un Suzuki Jimny 3 porte con cambio automatico, rispetto ai quattro-sei mesi per la sua controparte con cambio manuale. È il prezzo del successo.