L’Italia sta attraversando un periodo di forte criticità a causa della diffusione del Coronavirus. Sono state numerose le contromisure attuate nell’ultimo mese dal Governo per contenere il rischio di contagio. Queste limitazioni però hanno delle conseguenze e ogni settore produttivo sta affrontando una grave crisi nella gestione della pandemia.
Brumbrum, rivenditore diretto di auto online, ha effettuato una ricerca sul momento attuale del mercato delle auto usate, avvalendosi dei dati raccolti dal suo osservatorio automotive. Per questa analisi brumbrum ha preso in considerazione il numero di vetture messe in vendita e acquistate online in tutta Italia. Il periodo di riferimento è quello precedente alla diffusione del COVID-19 confrontato con le settimane successive.
Calo di oltre il 50% delle vendite
L’emergenza coronavirus ha drasticamente cambiato le nostre priorità. L’interesse d’acquisto degli italiani si è spostato sui cosiddetti beni di prima necessità a scapito di molti settori. I dati di vendita nel mondo delle vetture usate online parlano chiaro.
Nelle ultime due settimane i numeri sono in netta controtendenza rispetto all’andamento stagionale. Prendendo in considerazione la settimana che va dal 16 al 22 marzo il calo è di oltre il 50% se paragonato ai valori medi di gennaio, prima che scoppiasse l’emergenza COVID-19.
Nonostante il primo focolaio in Nord Italia sia stato registrato il 21 febbraio, fino all’8 marzo (data del decreto di chiusura della Lombardia) il mercato ha retto l’urto con dati di vendita in linea con il periodo.
Il D.P.C.M. entrato in vigore l’11 marzo, che ha vietato ogni spostamento di persone fisiche dai territori di residenza, ha portato al crollo drastico delle vendite. Nella settimana dal 9 al 15 marzo il calo è stato del 28% rispetto a gennaio, dal 16 al 22 marzo addirittura del 55%.
La paralisi quasi totale dell’usato in rete soffre particolarmente dei problemi di approvvigionamento di vetture. La settimana dal 16 al 22 marzo ha visto dimezzarsi lo stock di auto disponibili online rispetto alla media di gennaio. Il calo dei sette giorni precedenti è del 27%.