Chery Automobile ha presentato domanda di quotazione alla Borsa di Hong Kong.
La quotazione “non solo aiuterà a stabilire un canale di rifornimento di capitale a lungo termine, ma favorirà anche l’attivazione del meccanismo di incentivazione azionaria per massimizzare il suo potenziale di valore“, ha dichiarato l’azienda in un comunicato.
Secondo la Reuters, l’azienda sta cercando fondi per sviluppare nuovi veicoli e tecnologie, nonché per espandersi sui mercati globali e migliorare gli impianti di produzione nazionali.
Non sono state rivelate né le dimensioni dell’offerta pubblica iniziale (IPO) né la data della possibile quotazione, ma CICC, Huatai Securities e GF Securities sono stati indicati come sponsor congiunti.
IL MARCHIO CHERY
Fondata nel 1997, Chery è il primo esportatore cinese di veicoli passeggeri (oltre 1,14 milioni di unità nel 2024) e il secondo produttore di auto (2,6 milioni di unità contro i 4,27 milioni di BYD nel 2024). L’utile netto è balzato del 59% a 11,3 miliardi di RMB nei primi nove mesi del 2024, mentre i ricavi sono cresciuti del 68% a 182,2 miliardi di RMB, riporta Reuters, citando il documento.
I principali mercati di esportazione di Chery sono Russia e Turchia, mentre esporta anche a Cuba e in Egitto. Nel documento l’azienda afferma di ritenere basso il rischio di sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver operato in Russia.
Una delle ultime case automobilistiche non quotate in borsa in Cina, Chery è l’ultima di una serie di aziende automobilistiche cinesi che cercano di quotarsi a Hong Kong. La Geely è in cima alla lista, così come la Xpeng e la Dongfeng. Il mese scorso la Contemporary Amperex Technology Company Ltd (CATL), il principale produttore di batterie al mondo, ha presentato domanda per un’IPO a Hong Kong da 5 miliardi di dollari.