Autonomia reale delle auto elettriche: indagini in Italia

Indagini in Italia sulla autonomia vera delle auto elettriche.

La terribile ombra degli scandali sulle emissioni incombe ancora una volta su un Paese europeo. Proprio quando la questione sembrava completamente chiusa, è venuto alla luce un possibile caso di manipolazione delle prestazioni, non nelle auto a combustione, ma in quelle elettriche.

Queste ultime non hanno altro che le emissioni di polvere dei freni o l’usura degli pneumatici, ma è una delle loro prestazioni la vera chiave. Sì, l’autonomia è diventata il cavallo di battaglia delle autorità italiane per la concorrenza che, secondo un’agenzia di stampa, hanno raccolto informazioni dopo un’esauriente ricerca negli stabilimenti italiani di Stellantis, BYD, Tesla e Volkswagen.

Così recita il comunicato ufficiale emesso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha aperto un’indagine nei confronti di questi marchi e sta analizzando le informazioni fornite ai consumatori sull’autonomia delle loro auto elettriche, dopo aver rilevato che i dati pubblicati sui loro siti web e le informazioni sui loro prodotti agli interessati, sono contraddittori.
Ma non si tratta solo delle informazioni sull’autonomia, ma anche di quelle sul degrado delle batterie e sui limiti delle garanzie degli accumulatori di energia. L’autorità transalpina sottolinea i fattori che incidono negativamente sull’autonomia effettiva, che a suo dire nessun costruttore ha chiarito, nominato o spiegato in che misura incidono.

GUERRA ALLE ELETTRICHE

Dettagli che possono causare una violazione delle loro regole di protezione dei consumatori, e che sono punibili con multe da 5.000 a 10 milioni di euro se i fatti verrano confermati.

Tesla, BYD e Volkswagen non hanno rilasciato dichiarazioni in merito, ma “Stellantis ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “Stiamo collaborando pienamente con l’autorità e abbiamo fornito risposte adeguate, accurate ed esaurienti alle domande poste dai funzionari, fornendo le informazioni e la documentazione necessarie”, aggiungendo che “Stellantis pone le esigenze e la soddisfazione dei propri clienti al centro di tutte le sue attività e ritiene che l’indagine in corso lo confermerà”.

Attenzione, perché questi sono i primi quattro produttori presi di mira dalle autorità italiane, e non crediamo che si fermeranno qui. Nelle prossime settimane potrebbero entrare a far parte dell’indagine anche marchi tedeschi, francesi, europei e giapponesi. Se non lo faranno, un’indagine così ristretta presuppone una denuncia più concreta di questi quattro marchi.

Redazionehttp://AUTOPROVE.it
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