Il nuovo Alfa Romeo Autotutto potrebbe rompere gli schemi. Il rendering in copertina di auto-moto.com ci permette di dare uno sguardo al design del furgone firmato Alfa.
Non ci si sognerebbe mai che Audi, BMW o Lexus, i marchi premium, entrassero nel mercato dei veicoli commerciali. Tanto meno l’Alfa Romeo, perché l’immagine del costruttore trasmette la passione automobilistica in tutto il suo splendore. Non si sognerebbe mai che questo quartetto elitario marchiasse le griglie dei “volgari” furgoni con cerchioni in lamiera. Ma questo significa dimenticare che il loro principale concorrente lo fa da molto tempo.
Mercedes è un caso da manuale.
Stiamo parlando di Mercedes, il peso massimo del lusso automobilistico dietro a pezzi da novanta come la leggendaria 300 SL con le sue porte ad ali di gabbiano e la lunga serie di limousine della Classe S, alcune delle quali con il nome Maybach. Nel corso degli anni i tedeschi hanno saputo ritagliarsi una fetta importante di vendite con i loro veicoli commerciali Vito e Sprinter.
Allora perché l’Alfa Romeo, come l’Audi o la BMW, dovrebbe rifuggire da questo segmento particolarmente redditizio?
IL RITORNO DEL FURGONE ALFA
Il Biscione ha da tempo in catalogo questo tipo di veicoli, dall’Autotutto T.10 Romeo apparso nel 1954 all’AR6, l’ultimo esemplare venduto tra il 1985 e il 1989 sulla base tecnica di Peugeot J5, Citroën C25 e Fiat Ducato, senza dimenticare il Talbot Express d’oltremanica.
Il Gruppo Stellantis, proprietario dell’Alfa Romeo, potrebbe facilmente partecipare a un gioco a premi basato sui numerosi veicoli commerciali attualmente disponibili con i marchi Peugeot, Citroën, Fiat e Opel, nonché Toyota. Auto-Moto si è infatti premurata di illustrarlo adattando i codici stilistici del Quadrifoglio all’Opel Vivaro.
Va detto che un furgone Alfa Romeo sarebbe sufficiente a ravvivare le conversazioni nei cantieri.