Due anni fa il palcoscenico del Salone dell’Auto di Parigi fu ben oltre gli Stands, quando in pieno svolgimento della kermesse la Commissione aveva appena assestato l’ennesimo colpo del grappolo di diretti al volto dell’industria Automobilistica europea: era appena stato varato l’articolato dell’ennesimo “step” anti emissioni, in parole povere il famigerato “Euro VII”.
Ovviamente questo nuovo gravame nelle risorse economiche ed industriali dei Costruttori si aggiungeva al ben più drastico e drammatico scenario di “Fit for 55”, che all’epoca vedeva come molto più plausibile di oggi lo stop totale all’endotermico entro il 2035. A questo aggiungiamo la crisi dei microchips, la guerra ucraina da cui era iniziata la escalation di aumenti per risorse energetiche e materie prime.
Senza dimenticare, ultima ciliegina sulla torta, che nel frattempo la famosa “convergenza elettrica” da parte dei Costruttori europei era rimasta circoscritta sui target di mercato più elitari (Maxi Suv, sportive, Hypercar).
In questo senso sono storia i commenti negativi di Carlos Tavares, di Luca De Meo e persino di attori insospettabili come il CEO di Volvo. Nel frattempo l’industria cinese proponeva – con i suoi nove/dieci Espositori – la metàdell’offerta espositiva totale, segno di un disarmo generale da parte dei Costruttori europei ormai latitanti dai Saloni Storici (ricordiamo che si è chiusa, almeno per il momento, l’epopea di Ginevra); ma segno anche di una attenzione e di un rispetto, da parte del continente asiatico, di tradizioni e storie europee che ormai noi stessi abitanti continentali abbiamo ampiamente trascurato e dimenticato.
Questa edizione, la novantesima, ha invece recuperato anche il ricordo poco entusiasmante di quell’edizione 2022 ed ha proposto novità e partecipazione massiccia. Dal 14 al 20 Ottobre le Porte de Versailles di Parigi hanno offerto anteprime e prove degli ultimi concept e modelli di veicoli elettrici (EV).
Quest’anno, dopo l’edizione 2022 e la cancellazione del 2020 causa COVID, le Case automobilistiche provenienti da Europa, Regno Unito, Asia e Nord America si sono presentate in massa per presentare i loro ultimi modelli.
Salone di Parigi: Stand europei al completo, ma sotto le nuvole
Renault ha presentato 4 E-Tech (elettrica), SUV crossoverdefinito “voiture à vivre”, mentre il Brand Mobilize, dedicato dalla Regiè ai servizi innovativi di mobilità, ha portato nuovi impianti per la ricarica veloce e i due microveicoli “Duo” e “Bento”.
Sempre del Condominio Renault la Alpine presentava la “Alpenglow Hy6” ma dopo la Concept 2022 la nuova protagonista adottava il V6 alimentato ad Idrogeno,oltre alla “A110 R” ipersportiva della Gamma.
Ovviamente collaterale alla Losanga c’era la Dacia che presentava la Bigster, primo Compact Suv e mild Hybridbenzina/GPL e full Hybrid.
Tra le francesi il rinnovato Marchio “Ligier” che ha presentato le piccolissime JS50 e Myli 2025, oltre alla Cargobike Pulse2; e Delage che, per azione del redivivo ex Patron del Marsiglia (e chiacchieratissimo e molto avventuroso) Monsieur Bernard Tapie, rinasce con una Hypercar onirica.
Stellantis era presente con diversi Brand: Citroen ha portato quattro debutti mondiali, con C4 e C4X; la nuova C5 Air Cross, SUV familiare “multi-energia” migliorato nell’aerodinamica, ed infine la piccola “Ami” rivisitata; Peugeot ha portato 3008 e 5008 oltre alla nuova 408 elettrica; Alfa Romeo invece mostrava Tonale 2025, Junior e Nuova 33 Stradale.
BMW ha rinnovato MINI John Cooper Works dove 20 kilowatt di potenza elettrica temporanea permettono di effettuare “manovre di sorpasso” e accelerare; e per le Flotte ha portato la Full electric “Neue Klasse”.
Di sicuro impatto, per motivi diversi, la presenza di Tesla(rarissima ai Saloni) con lo schema di progetto su “Robotaxi” e con la Model Y a 7 posti; e poi di Cadillac che conferma con il suo Stand a Parigi l’interesse per il mercato europeo dove probabilmente sbarcherà la SUV “Optiq” elettrica.
Dopo l’assenza del 2022 anche Ford ritornava ai Saloni ed a Parigi, per la Capri (piattaforma MEB comune con Volkswagen), la Explorer, la Puma, Kuga, Mach-E.
Kia ha proposto “EV3”, al suo debutto europeo; poi c’era la concept PV5 Passenger, già proposta ad Hannover.
Volkswagen, idealmente presente nello Stand Ford (come detto) per la piattaforma comune di Capri, si è presentata con novità per Skoda (nuova Elroq, suv compatto anche 4×4); per Audi con la Q6 Sportback E-TRON; e per la Casa di Wolfsburg che attraverso la filiale francese ha mostrato la Gamma sportiva BEV GTX, la ID.GTI, la ID.2 SUV e la Tayron sette posti Hybrid mild o plug-in, oltre al Turbodiesel.
Come detto però la panoramica industriale del lato occidentale del mondo Automotive non vede ancora il sole, ma un cielo con troppe nubi: e il recente cambio di composizione politica di Parlamento e Commissione non aiuta, visto che il calendario di impegni e scadenze imposti dalla precedente legislatura UE è ben lontana dall’essere compiutamente realizzabile ad oggi; Euro VII nel 2025, Stepdi revisione della Roadmap di “Fit for 55” nel 2026, New BER nel 2028 ed infine, se non ci si mettono dentro altre supercazzole, la “tagliola” 2035 che, ancora oggi, nessuno potrebbe ragionevolmente definire quanto sia credibile e praticabile. Senza dimenticare che anche sul versante delle politiche nazionali in tema di incentivi alle elettriche: ormai Francia e Germania sono ipercritiche, altri Paesi sono ancora tentennanti ma ci sono poche possibilità che i prossimi “Ecobonus” nazionali 2025 saranno la fotocopia dei precedenti.
A questo si è aggiunto il nuovo fronte di “guerra” (commerciale) che oppone Commissione e Governo sovrano con riguardo alle reciproche ritorsioni sui rapporti di Import Export: i Dazi europei fino al 45% sulle “BEV” cinesi suscettibili di aiuti pubblici avranno molto probabilmente una risposta governativa proveniente dalla Grande Muraglia, e non sarà una risposta conciliante da parte del mercato principale di esportazione, da parte europea, per decine di settori merceologici. Bel casino, vero?
A questo si aggiunge, proprio “last minute”, una nuova preoccupazione: da Confcommercio, in particolare dalla associata Federmotorizzazione è stata inviata alla Commissione una interrogazione circa un “cavillo” potenzialmente pernicioso legato a mere questioni territoriali;
in pratica sfruttando l’accordo di unione doganale tra UE e Turchia (per il quale le merci da Ankara verso Paesi dell’Unione sarebbero liberi da tariffe doganali), il dubbio di Federmotorizzazione è che Cina e Turchia potrebbero avviare una nuova linea di sinergia industriale che, in un colpo solo, sortirebbe tre effetti: aggiramento dei superdazi, sviluppo industriale da parte dei Costruttori cinesi su un territorio che ad inizio del millennio era stato praticamente “colonizzato” produttivamente dai Costruttori europei che tuttavia avevano già cominciato un buon esodo in tempi non sospetti.
Brand e Gruppi cinesi al Salone di Parigi: dove si respira ottimismo
Il trend produttivo del settore Automotive aggregato nel corso di un quarto di secolo mostra come da una base di 431.000 unità prodotte nel 2000 si sia passati al triplo dopo solo 10 anni e oltre il 400% sette anni fa. Eppure, guarda caso, con il ritorno degli investimenti dei Costruttori europei in SudAmerica ed altre aree, i numeri in Turchia sono progressivamente caduti ed oggi siamo ai livelli di dieci anni fa grazie anche ai nuovi impianti di Costruttori cinesi. Uno dei diversi motivi, forse per vedere tra gli Stand del Salone di Parigi occupati dai Costruttori cinesi un discreto ottimismo e buonumore.
E dunque, rapida carrellata sui nuovi protagonisti della scena mondiale del mercato auto, a partire – forse – proprio da quelli che sulla vigenza dei superdazi hanno parzialmente basato le fondamenta del loro arrivo in Europa da ogni punto di vista: parliamo di Zhejiang Leapmotor Technology, cioè del partner cinese di Stellantis che per eludere il problema superdazi ha strutturato un impianto di produzione (su licenza, in caso prossimo ed eventuale sia funzionale un re-branding) in Polonia, a Tychy, presso l’ex Impianto Fiat Poland.
Di certo l’ipotesi ferale di un aggiramento dei Superdazi da parte della eventuale concorrenza “quasi Low Cost” di Leapmotor non deve aver allietato la permanenza dello Staff nello Stand di Parigi: il Costruttore presentava il C-SUV “B10” come novità e le T03 e T10 come conferme.
Per BYD il Salone è stata occasione per rinnovare Denza Z9 Gt e Yangwang, a fianco del nuovo Sealion 7;
Per Forthing (Gruppo Dongfend) oltre a Xinghai S7 la presenza era data da due SUV, mentre SERES (analogamente emanazione del mondo Dongfend) portava la Extended Range Seres 7; ed infine Xpeng svelava P7+, berlina di Lusso e definito come “primo veicolo sviluppato dalla Intelligenza Artificiale”.
GAC, tra Parigi e Milano: il grande dinamismo di un Gruppo in crescita
Nel periodo di calendario del Salone di Parigi, dove GAC occupava nel Padiglione 5.3 lo Stand 53°61, le coordinate geografiche creavano un asse ideale di collegamento tra Versailles e il numero 16 di Via Tortona, a Milano.
Una linea retta non solo immaginaria di collegamento; un tracciato che gli instancabili Manager di GAC hanno percorso avanti ed indietro per consentire al Gruppo di essere ben presenziato a Parigi ma per consentire anche ai visitatori (come noi) del “R&D Center” di avere l’attenzione e le risposte direttamente di responsabili delle strategie industriali e commerciali.
Ovviamente in questa dimensione organizzativa il Salone non era certo un evento secondario: GAC presentava in prima europea la sua nuova creatura: AION V che rappresenta la proposta di GAC nel comparto delle SUV Z.E. (100% elettrica) con in più la forza di una abitabilità di livello superiore e di doti dinamiche e di autonomia stradale capaci di metterla nel top benchmark di categoria. Come nelle tradizioni e nelle prospettive di GAC, infatti, l’elemento “vivibilità” e fruizione è determinante insieme a quello della qualità, delle prestazioni e della bellezza estetica.
Tanto spazio interno dato da 4,65 mt. di lunghezza, 1,88 di larghezza massima (specchietti aperti) e quasi un metro e settanta di altezza riservano uno spazio esaltato dal passo davvero importante (2,77 mt.) tra gli assi rispetto agli ingombri esterni. Vano di carico da 427 a 927 litri.
L’arredamento interno (giusto chiamarlo così anziché allestimento) prevede persino un letto matrimoniale con tanto di frigorifero integrato nel bracciolo: si può creare un letto a due piazze con un materasso gonfiabile con i sedili che possono creare un fondo completamente piatto, con al centro il pozzetto refrigerato nascosto nel bracciolo centrale tra i due sedili anteriori.
Tra le altre caratteristiche troviamo il supporto al V2L, strumentazione LCD e il display dell’infotainment, quest’ultimo con uno schermo da 14,6″.
Il software è il GAC ADiGo che integra anche il controllo vocale intelligente con compatibilità Apple CarPlay e Android Auto; verso la c.d. Guida Autonoma AION V dispone del Lidar sul tetto (versione Lidar 650), radar da 5 mm, 11 videocam e 12 sensori, il tutto sotto la gestione di Orin-X by NVIDIA.
All’esterno ci sono proiettori Full LED per tutte le versioni, cerchi da 18 o 19″, tetto in vetro panoramico, sedili anteriori a regolazione elettrica (anche ventilati e riscaldati su alcuni allestimenti), pompa di calore di serie, bagagliaio elettrico o manuale e una suite completa di ADAS di Livello 2.
Autonomia dichiarata (dato WLTP) di oltre 520 Km nella versione con batteria Lfp da 75 kWh (pensata per la commercializzazione in Europa), e due versioni di differente potenza per la trazione elettrica con 150 o 165 kW. Sui tempi di ricarica, sembrerebbero concreti i circa 15 minuti sufficienti per recuperare oltre 350 Km. di autonomia di percorrenza su sistema di ricarica a corrente continua.
Come afferma il Gruppo in una nota ufficiale : “L’AION V è destinato ad affascinare il mercato europeo con le sue caratteristiche avanzate, tra cui una batteria a lunga autonomia, capacità di ricarica rapida, un design a risparmio energetico e prezzi molto competitivi nella sua categoria. Questo SUV elegante e spazioso combina connettività intelligente con sistemi di sicurezza superiori, garantendo un’esperienza di guida senza pari per i consumatori attenti all’ambiente.”
Per il prezzo di acquisto si parla di soglie inferiori ai 40.000,00 Euro, mentre il protocollo di commercializzazione prevederebbe la presenza diretta del Marchio con Rete di vendita nei Paesi con maggiori volumi, lasciando il presidio territoriale di quelli meno “strategici” a Concessionarie selezionate.
Oltre all’AION V, GAC ha esposto altri tre veicoli completamente elettrici, ovvero AION Y, HYPTEC SSR e HYPTEC HT, insieme a due modelli ibridi plug-in, GAC E9 ed ES9. Tecnologie all’avanguardia come 7kw AC ChargingPile (norma EN), AION A480 Supercharger, Quark ElectricDrive, batteria allo stato solido e disco freno leggero erano anch’esse in mostra, evidenziando la profonda competenza di GAC e la sua promettente presenza nel nuovo settore energetico.
Ma come detto, mentre questo avveniva a Parigi, noi di Autoprove.it eravamo a visitare il Centro di Design e Ricerca che GAC ha aperto quasi esattamente due anni fa, e che appartiene ad un quadrilatero da sogno, nel vero senso della parola, insieme ai Centri Stile di Shanghai e Los Angeles oltre al Quartier Generale di GAC stessa.
Ovviamente l’occasione del Salone di Parigi ha offerto l’opportunità di poter conoscere personalmente lo Staff Direzionale, che ha fatto davvero la staffetta con passione ed energia per poter contemporaneamente presenziare a Versailles e dare ai visitatori di Milano (Media e studenti) di quella giornata lo spazio di interviste e dibattiti.
Ed infatti, ad accogliere noi di Autoprove a metà Ottobre, a Milano, era presente la Responsabile P.R. e Comunicazione di GAC oltre al terzetto di Responsabili Design e Management del Gruppo e del Centro di Milano:
Mr. Fan Zhang, Vice Presidente (da otto anni), Head of Design e R&D dentro GAC (dove ha iniziato dal 2011) con una carriera piena di successo ma anche di sofferenza e sacrifici che ne hanno fatto uno dei promotori dei nuovi trends di Industrial Design in Cina;
Stephane Janin, che dopo 24 anni in Renault e nell’Alleanza ha sposato il progetto avventuroso ma emozionante del Gruppo cinese e che è di fatto il Responsabile e coordinatore delle attività del Centro di Milano;
Benoit Jacob, il geniale creativo che dopo diverse esperienze non solo come straordinario Designer ma anche come vero e proprio responsabile di StartUp automotive, ha da pochissimo fatto il suo ingresso nello Staff direzionale del Design di GAC per contribuire con la sua geniale visione a costruire una fase di nuovo “Branding” per il Marchio cinese partendo anche e soprattutto dal prodotto e dalla sua configurazione.
Nella loro attenzione e responsabilità c’è – qui a Milano – un Team di giovani di diverse nazionalità pronti a creare il futuro. E proprio per questo noi di Autoprove, nei prossimi articoli, Vi racconteremo tutto quello che è importante sapere su un sicuro protagonista del mercato dei prossimi anni.
Riccardo Bellumori