Ci sono modi diversi e contrapposti di confrontarsi con il mondo Automotive europeo attuale, nel dibattere (ormai quasi fosse un “mantra”) delle prospettive legate all’ingresso ed alla presenza di Brand e Gruppi presenti ed operativi in Cina: c’è il tono ormai sempre più piccato e polemico di Unione e Commissione Europea tendenti sempre di più ad un approccio antagonista e difensivo nei confronti dei colossi asiatici (con l’apice della contesa dopo le decisioni in tema di Superdazi); ci sono poi però i diversi profili ed approcci dei Costruttori continentali che progressivamente stanno orientandosi in diversi casi più all’idea di sinergie industriali con i Marchi cinesi che non di contrapposizione commerciale; ci sono diversi Importatori e Dealers, anche, che vedono nel rapporto eventuale di vendita una nuova leva per vendite e margini che i mandati con i Gruppi europei diventano sempre più esigui; ed infine ci sono loro, gli automobilisti ed i consumatori. Giustamente.
Sono sempre e comunque loro, alla fine, ad avere il coltello dalla parte del manico. E sempre più saldamente gli automobilisti italiani ed europei non vedono più come una eresia orientarsi verso un modello, un Brand, un Gruppo cinese. In questo contesto, in questo scenario, tuttavia, anche sul consumatore finale “pesa” un contesto futuro decisamente più nebuloso rispetto a quanto poteva apparire solo fino ad un lustro fa, cioè fino a poco prima del Lockdown.
All’epoca il destino degli automobilisti europei non poteva contemplare altra opzione obbligata del “Full electric”, in una progressione – lenta ma costante – di volumi di immatricolato ed in una estensione di Gamma che sembrava non poter essere toccata da fattori di crisi o di ripensamento.
Flotte e Noleggiatori, insieme al mercato Consumer, programmavano nel breve e medio periodo l’epocale ricambio tra endotermico e BEV, mentre a livello territoriale il costo altalenante e l’incertezza legati all’andamento del petrolio si contrapponevano all’espansione finalmente interessante delle Reti di ricarica.
Questo specchietto, questa panoramica didascalica appare quasi anacronistica oggi che le incertezze economiche e sociali hanno stravolto programmazioni e target industriali, riportando imprevedibilmente il cosidetto motore “classico” sugli scudi, trasformando valori e funzionalità del Parco circolante usato, e soprattutto costringendo milioni di automobilisti europei a ripensare i propri piani di acquisto.
Oggi sono proprio i Consumatori, insieme ai Dealers, agli Autoriparatori, a Ricambisti ed operatori Post vendita a cercare una bussola capace di portar fuori dalle secche di un mercato dove si scontrano ormai come in una tempesta perfetta l’aumento dei costi industriali e delle risorse energetiche, il rallentamento dell’economia, il confronto UE-Cina sui super Dazi, ed infine ovviamente il destino di Endotermico ed elettrico in vista del 2035 sempre più vicino, con le incognite che ne conseguono. Attualmente i trend tornano persino a premiare le alimentazioni a Gas oltre all’Ibrido.
Su questo, a quanto pare – e con una considerazione di merito da parte nostra – diciamo che l’industria cinese dell’auto appare più come una nuova risorsa che non come un elemento di rischio per il mercato europeoConsumer: effetto, senza dubbio, della grande crescita del suo comparto automotive e della forza del classico e consolidato pragmatismo con il quale i Costruttori sono progressivamente cresciuti sino a diventare oggi Players di rilevanza mondiale in ogni segmento di mercato.
Le parole per sintetizzare tutto quanto appena descritto: Pragmatismo, classe, qualità tecnica e forza organizzativa e commerciale.
DFSK: Drive Innovation, Futuro, Sostenibilità, Knowledge Sharing
Prerogative che sono apparse palesi e consolidate nella prima presentazione che il 17 Settembre – nella sede elegantissima di “Villa Fenaroli” a Brescia ed a poca distanza dall’iconico Museo della Mille Miglia – è stata fatta alla Stampa Italiana da parte del Marchio DFSK: acronimo che distingue e sottolinea le parole “DRIVE – Drive Innovation”: “FUTURE – Future Mobility”; “SUSTAINABLE DEVELOPMENT”; “KNOWLEDGE Sharing & Customer First”, e che la stessa sigla(Dongfeng Sokon Automobile) implica l’appartenenza del Marchio ad una grande e polivalente realtà come DONGFENG ed attualmente inserito dentro ChongquinSokon Industrial Group – consociata del Gruppo SERES – detiene diversi risultati numerici di grande importanza: una esperienza ormai ventennale nel mondo Automotive, la presenza in 72 Paesi, il posizionamento tra le prime 500 Aziende in Cina, ed il raggiungimento di mezzo milione di utilizzatori e proprietari nel mondo oltre il mercato cinese che, da solo, conta quasi già due milioni e mezzo di DFSK vendute.
A questo aggiungiamo – per DFSK l’essere stata nella “Top Three” del mercato Veicoli Commerciali in Cina, ed aver già proposto in Europa – e con successo – alcuni “LCV” e Minivan di grande fruibilità come il “K01” e il poco più grande “EC 35”, che ancora oggi svolgono egregiamente il loro lavoro nelle attività di Ultimo Miglio e nella Logistica presso i Centri Urbani.
La “prima” di DFSK per l’Italia – “E5” Phev e “Glory 600” a Brescia
L’evento di Villa Fenaroli, organizzato dall’Importatore e Distributore Ufficiale CHINA CAR COMPANY alla presenza del Management della Casa Madre, è riuscito perfettamente a descrivere le strategie e gli obbiettivi del Marchio oltre a presentare i due modelli oggetto a loro volta di una utile e piacevole prova su strada svolta nello stesso giorno dell’evento.
In effetti la vera “New Entry” è stata la “E5 PHEV” ma è stato giusto prendere contatto anche con la più rappresentativa e discriminante “Dual Fuel” della Gamma, cioè la rinnovata “Glory 600” a sette posti; entrambe a loro volta inserite in una famiglia completa e diversificata che comprende anche, partendo dal livello “entry”, la “Glory 500” (Manuale ed Automatica, 1.500 cc. alimentata a Benzina ed anche GPL; tre allestimenti 5 posti per prezzi che vanno da 17.988,00 a 21.588,00 Euro); “Glory 580” (Automatica, Allestimento “Intelligent”; benzina e GPL 1.500 cc., versione 7 posti da 26.988,00 Euro. Prezzi IVA inclusa ad esclusione di IPT e messa su strada).
Dopo la “580” ovviamente troviamo la “Glory 600” e dopo di questa si posiziona un interessantissimo e suadente “Coupè SUV” denominato “F5 – IX5” (a sua volta proposto in allestimento a Cambio Automatico con un 1.500 alimentato a benzina e/o GPL da 29.988,00 Euro).
Per arrivare “infine” alla PHEV E5 a sua volta protagonista con la “Glory 600” dei Test Drive.
Gli Organizzatori hanno dunque inteso sottoporre al giudizio pratico della Stampa ospite due riferimenti Premium – tra loro complementari – di una Gamma ben articolata e completa: entrambe SUV a sette posti con – da un lato – il nuovo prodotto “E5 PHEV” Ibrido Plug-in accompagnato dall’endotermico di cilindrata ridotta ma di alta efficienza meccanica; dall’altra parte l’offerta di un prodotto più “tradizionale” sebbene molto ben dotato tecnologicamente (la “Glory 600”) in grado di accompagnare il Cliente da “endotermico puro” fornendogli l’attenzione ambientale della alimentazione a GPL ed un complesso di ricchezza e status acquistabile a cifre davvero ragionevoli.
Va sottolineato che le versioni a GPL coinvolgono – attraverso una solida partnership con DFSK – il nome prestigioso nel settore di Landi Renzo che ha predisposto Kit specifici per i modelli del Marchio; e che – attraverso una Campagna promozionale straordinaria – la Rete commerciale nazionale garantirà fino al prossimo 31 Ottobre l’iniziativa “Con o senza cambia tutto. Tranne il prezzo. L’impianto GPL Te lo regaliamo NOI su tutta la Gamma DFSK”: questo consentirà ai Clienti presso la Rete Dealer ufficiali di acquistare la Gamma “Glory500/580/600/F5” senza alcun sovrapprezzo rispetto alle corrispondenti versioni a benzina. Un bel vantaggio.
Come vedete, una filosofia ed un approccio di mercato “smart” da parte di un Marchio che, volendo fare rapido cenno alle prospettive future, vedrà anche l’arrivo nel prossimo futuro di una microvettura quadriciclo “full electric” oltre ad ovvie novità sulla Gamma esistente;
Piccoli passi, grande Organizzazione per un obbiettivo: “Customer at first”
Spesso le novità in campo automobilistico si raccontanosolo con l’occhio rivolto alle qualità intrinseche e correlate al modello proposto alla Clientela, e questo è un aspetto certamente importante, perché la “qualità percepita” di un bene di utilizzo gravoso e continuato come l’auto è un aspetto che non può essere secondario sul mercato.
Su questo, al riguardo, non trascuriamo di segnalare che il protocollo progettuale e di sviluppo di DFSK per i suoi modelli comprende anche gli accorgimenti più avanzati in termini di sicurezza attiva e passiva, come d’obbligo per un mercato esigente e maturo.
Tuttavia ci ha anche piacevolmente colpito, in Conferenza di presentazione, lo spazio di spiegazione ad analisi delle risorse e della attenzione dedicata agli aspetti del Post vendita, del Customer Care e del Service Management: una Rete capillare di circa 100 Punti Vendita e Service ed una prospettiva di crescita importante alla ricerca della migliore “Customer Care”; in questo senso ricordiamo anche i cinque anni (o 100.000 Km) di Garanzia gestiti dal Marchio per tutto l’arco di vigenza della stessa, segno di fiducia del Costruttore sui propri prodotti; e l’attenzione data al Servizio al Cliente.
Abbiamo apprezzato la ottima programmazione strategica e logistica che in tema di Distribuzione e reperibilità Ricambi verrà garantita dalla sinergia tra DFSK e SIRMEC Srl (già a sua volta Placca Logistica Distrigò Stellantis e dunque ottimamente organizzata per far fronte alle esigenze ordinarie e straordinarie della fase di Autoriparazione) e che le risorse umane delle Autofficine autorizzate ed affiliate a DSFK sonopuntualmente e doverosamente formate dai Tutor di CETOC (altra Struttura professionale in Partnership con il Brand auto): vale la pena ricordare, in tal senso, quanto la recente disavventura di “DR” (Marchio fortemente concorrente di DSFK) con AGCOM – anche a seguito di esposti dei Clienti ed inchieste sul servizio Post vendita – abbia riportato un notevole focus di attenzione su questo aspetto del servizio al Cliente.
Ne abbiamo parlato, settimane fa, proprio noi di “Autoprove” in modo completo…
“Glory 600” : la tuttofare “Intelligent” per famiglie, Professionisti e Flotte
Come anticipato prima, la Gamma scalare DFSK che “parte” da Glory 500 vede a seguire la “580” ed infine la “600”. In questo ultimo caso parliamo di un SUV davvero “Big Size”, lungo 4,72 mt., largo 1,87 ed altoquasi 1,80 mt.
Dal nostro punto di vista, in versione Bifuel può essere una risposta pratica e solida alle esigenze di Comunità, Ditte ed Operatori con esigenze di carico ma anche di famiglie che desiderano spazio a go-gò.
Particolarmente interessante per un pubblico Partita Iva destinato ad usi “massivi” è la prospettiva di ottenere, nel breve, l’omologazione come Autocarro 5 posti grazie ancora al supporto di CETOC, Partner davvero importante e prezioso per la corretta presenza sul mercato italiano: una offerta “Business” ulteriore in un mercato dove si registra una corsa al rialzo dei prezzi di offerta, mentre l’operatore Partita Iva sempre più fa i conti – davvero – per risparmiare il più possibile. Sotto questo aspetto, aggiungiamo, la facilità di carico e l’accessibilità in altezza del piano portabagagli sono “plus” pratici da non sottovalutare. Ovviamente non mancano in dotazione su questo SUV “classico” i principali sistemi di assistenza alla guida ed i supporti di connettività avanzata.
All’impatto di prima seduta al posto di guida l’impressione di dominio visivo della strada è notevole, e a differenza di altre concorrenti la plancia seppur imponente non oppone una barriera virtuale rispetto al focus ottico anteriore e laterale anche di sicurezza: l’effetto, unito alla buona ergonomia dei comandi e della strumentazione di bordo, è quello di un ottimo e riposante controllo della strada, favorito anteriormente dalla perfetta percezione di ingombri ed estremità del corpo vettura. Anche lateralmente si apprezza – caso raro – l’assenza di quella “barriera visiva” data dalla linea di cintura alta che nasconde all’occhio del guidatore le auto e gli ostacoli a filo fiancata destra.
Curiosità, la scritta “Fengon” che campeggia al centro del volante ergonomico e che rivela la sigla con cui è denominato il modello – riteniamo – su altri mercati.
Nel Test conoscitivo la DFSK Glory 600 fa centro “quasi” in pieno dal lato dinamico: la prova su strada mostra una grande Ammiraglia sicura, sincera nelle reazioni e sicuramente grintosa dai regimi medio alti, grazie al 1500 cc. Turbocompresso da 185 Cv (anche se il motore ci è sembrato un poco “vuoto” ripartendo dai bassi regimi e nello spunto da fermo); la fruibilità ed il piacere di guida derivano anche da una vetratura ottima e luminosa, da una assenza di vibrazioni e rumorosità “molesta” ed anche da un assetto che per la mole e l’altezza pone la “Glory” su un voto decisamente più alto di alcune concorrenti dirette ed indirette; percepibile una forte e sensibile morbidezza di assetto e sospensioni, da capire se sia stata una scelta tecnica dell’Organizzazione durante il Test drive o se sia una caratteristica endemica dell’auto: perché nel secondo caso a fronte di una polivalenza della “Glory” su ogni tipo di terreno è da ipotizzare un certo suggestivo “dondolio” nei curvoni autostradali oltre ad un possibile dislivello orizzontale in pieno carico sul posteriore.
Data la vocazione della “Glory” allo spazio di persone, merci e bagagli, sarebbe interessante approfondire la nostra curiosità.
Dal lato estetico ci è sembrata lodevole la ricerca del particolare visuale rivolto dalla calandra anteriore molto ricercata, dagli inserti in colore rosso vivo, dai bei cerchi ed in generale da una cura di assemblaggio e verniciatura da sottolineare: per questo “Glory 600” appare elegante ma non pacchiana, emozionale ma non esagerata.
Si sottovaluta un po’ troppo, a volte, quanto abbia ancora valore l’esperienza sensoriale tattile ed ergonomica: ma non è questo il caso della “Glory 600”, perchè sfiorare o toccare le superfici interne ed esterne del prodotto DFSK apprezzando la cura delle finiture, degli accoppiamenti, della scelta dei materiali è un elemento che per noi di “Autoprove” vale come per ogni altro modello e marchio, e per le due novità di “DFSK” dobbiamo ammettere una notevole cura costruttiva e dei particolari.
Aggiungiamo infine, su strada, una assenza di scricchiolii, sottofondi e vibrazioni eccessive persino in un tratto programmato di ruvido sterrato, il che rende la “600” ideale anche per l’utente rurale e sub-urbano.
Senza tuttavia tradire una forte affinità stradale e con velocità di crociera sostenute: il percorso svolto in questo senso su asfalto ancora bagnato da una pioggia importante fino a poco prima ci ha svelato un’auto sicura e decisamente ben piazzata a terra.
Gli interni sono decisamente di livello, se possiamo dire, anche superiore a quel che il prezzo finale lascerebbe presagire: regolabili mediante servocomandi e scorrevoli anche posteriormente i sedili (con la fila ultima dei due abbattibili per garantire massimo volume di carico), portellone elettrico e- nell’auto in prova a noi – tetto in cristallo panoramico e tanti piccoli vani di cortesia a scomparsa; unico piccolo appunto, l’assenza presso il tunnel centrale di una porzione di superficie gommata o di attrito che impedisca ad un cellulare di “volare” in tutte le direzioni sui piani lucidi, bellissimi ma tremendamente scivolosi per corpi poggiati sopra.
Layout di cruscotto e di pannello display centrale ottimi, comandi e pulsantiere istintivi per qualunque neofita e posizione di guida da “re della strada” chiudono un ottimo quadro di questa “Glory 600”.
Come detto, tutto questo ottimo articolato di tecnica, accessori, dotazioni e qualità è decisamente accessibile per diverse tasche: con 29.588,00 Euro (IVA inclusa, Impianto GPL montato incluso fino al 31/10/2024: escluse IPT e Messa su Strada) ci si assicura un mezzo accattivante, rappresentativo di un certo Status, comodo, sicuro ed ottimamente gestibile anche nei costi di esercizio.
PHEV E5: il lusso si fa rispettoso ed intelligente per tutti
Se la “Glory 600” ci aveva lasciato impressioni decisamente favorevoli accompagnandoci lungo il Test Drive con una personalità allo stesso tempo operaia ma di gran classe, le sensazioni e le impressioni che derivano dalla prova della “E5” PHEV sono in parte replica del giudizio positivo della “600” ma al di là di questo l’Ibrida Plug-in Premium di DFSK stimola ulteriori buone considerazioni tipiche di una Segmento “D” al quale la Ibrida di DFKS appartiene senza alcuna soggezione.
Stilisticamente non vogliamo influenzare con il nostro giudizio: la “E5” appare molto meno “travagliata” e nervosa – quanto a linee e gioco di superfici – rispetto alla “Glory 600”, pur avendo medesime misure di ingombro Lunghezza per Larghezza; è tuttavia più bassae questo fa risaltare il volume imponente del vano motore, massiccio ma ben lavorato ed armonizzato con il resto dell’auto.
Le “leggi quadro” di E5 PHEV sulla “E Life” (Electric, Economic, Environmental) sono ben rappresentate dalla architettura Ibrida Plug-in – motore elettrico più il 1.500 cc endotermico – che fornisce in combinato ben 180 Cv: più che sufficienti a renderla agile ed allo stesso tempo riposante e sempre disponibile al tiro dell’acceleratore ed in città.
La calandra, elemento distintivo e personalizzato della vettura, risulta allo stesso tempo “canonica” ma accattivante: a noi è piaciuta, come ovviamente sono piaciuti il grande tettuccio elettrico panoramico in cristallo, i bellissimi cerchi, gli inserti e gli accessori di carrozzeria; il cruscotto e gli interni invece non riteniamo di giudicarli, l’apprezzamento su un’aria “vintage” che ci ricorda (negli accostamenti di colori e tra la pelle ed il finto legno degli inserti) un poco la “Wagoneer Cherokee” di Jeep anni Settanta non dobbiamo darlo noi ma il pubblico che vorrà gradire questo stile.
Lo spazio interno, o per meglio dire l’opulenza e la sensazione di luminosità e spazio comodissimo si lega ai sette posti di configurazione, ai sedili in pelle ampi e soffici, ad una corona del volante multifunzione dietro cui si rivelano anche in bellezza e cura architettonica sia il cruscotto che il Display. Nel colore chiaro degli interni il tunnel centrale appare ancora più esteso e voluminoso che nella “Glory” offrendo al guidatore un inserto con tasti multifunzione, tra i quali quello della selezione del supporto di guida: si può selezionare solo l’elettrico con cui andare fino alla velocità massima della “E5” oppure in Ibrido combinato. Di certo per chi apprezza o ricerca l’appeal americaneggiante l’abitacolo spazioso ed opulento di “E5” non può che essere un vero e proprio simbolo iconico: in ogni caso nulla di quello che equipaggia la “E5” si può definire eccessivo o pacchiano, ed il concept stilistico interno ed esterno non cede il fianco ad eccessi barocchi od inutili.
Le autonomie: 80 Km. in elettrico ed oltre 1000 Km. in combinato, davvero percorrenze notevoli soprattutto per l’uso professionale, ad evitare l’ansia da ricarica e rifornimento.
Il Cambio automatico è ottimo, progressivo e spaziato, e la trasmissione fa percepire una grande motricità della “E5” in ogni condizione. Ed anche in questo caso le doti del PowerTrain sono ideali per i tratti autostradali e cittadini. In ogni caso, testando tutte e due le auto del nostro report, abbiamo percepito essere l’una complementare all’altra e dunque perfette in unassortimento di Gamma per privati ma anche Fleet e Partita Iva.
Il prezzo di DSFK E5? Iva inclusa, IPT e messa in strada escluse questa PHEV costa di base 36.888,00 Euro. Una cifra importante, certo. Ma i livelli di mercato la mettono in ottima condizione di concorrenza con modelli alternativi decisamente meno lussuosi a parità di costo, oppure molto più costosi a parità di accessori e funzionalità.
Questo non significa che DFSK abbia abbracciato la filosofia del “Low Cost…..a tutti i costi” seppure a discapito di qualità, tecnologia e sicurezza: diciamo che, invece, questo Brand si è voluto orientare sulla proposta di un prodotto dove prezzo, qualità e livello del servizio offerto raggiungono un punto di intersezione verso la soglia medio alta del mercato, con modelli che offriranno livelli qualitativi e di prestigio a prezzi interessantissimi. E dove il servizio e la Customer Care non dovranno essere solo uno slogan.
Due proposte, dunque (la “Glory 600” e la “E5 PHEV”) che sapranno incontrare favore e simpatia del pubblico italiano così come il resto di Gamma DFSK.
Drive, Future, Safety, Knowlwdge. E Customer at first. Appunto.