Sono passati sei anni dall’ultima volta che abbiamo visto il nome Aston Martin Vanquish, ma il nome è tornato e ancora una volta abbellisce la supercar a motore anteriore di Gaydon. Come si addice a un’ammiraglia, i numeri fanno drizzare le orecchie, paragonabili a quelli della sua principale rivale, la nuova Ferrari 12Cilindri.
Cominciamo dal motore. Il leggendario V12 Aston ritorna, mantenendo la capacità di 5,2 litri e i doppi turbocompressori del predecessore della Vanquish, la DBS Superleggera. Il blocco e le bielle sono stati rinforzati, la testa è stata ridisegnata con nuovi profili di camme e condotti di aspirazione e scarico, le candele sono state riposizionate e gli iniettori di carburante sono stati ingranditi per ottimizzare la combustione.
Anche i turbocompressori hanno un’inerzia ridotta e girano più velocemente per aumentare le prestazioni e la risposta all’acceleratore, con una nuova funzione di riserva di sovralimentazione che aumenta la pressione di sovralimentazione oltre il normale per fornire una risposta immediata quando necessario.
DATI TECNICI E PRESTAZIONI
Un radiatore dell’olio più grande aumenta inoltre la reiezione del calore del 50%.
Il risultato netto è notevole: la nuova Aston Martin Vanquish produce ben 835 CV e 1.000 Nm di coppia, con la più alta potenza specifica mai raggiunta da Aston, pari a 160 CV per litro. I dati sull’accelerazione non sono ancora stati resi noti, ma l’auto raggiunge la velocità massima più alta mai raggiunta da un’Aston di serie, pari a 345 km/h.
Il tutto viene inviato alle ruote posteriori attraverso un cambio automatico ZF a otto rapporti. Per la prima volta su una Aston V12 a motore anteriore, la Vanquish è dotata di un differenziale a bloccaggio elettronico anziché meccanico, che migliora la risposta insieme al sistema di controllo della stabilità.
Sotto la pelle, la Vanquish utilizza la stessa struttura in alluminio incollato che Aston utilizza da anni, ma con rinforzi sottoscocca maggiorati per aumentare la rigidità laterale del 75% rispetto alla DBS 770 Ultimate. La nuova traversa del motore, il sottotelaio e la traversa anteriori hanno dato vita a un avantreno più rigido, aumentando la rigidità del montaggio degli ammortizzatori e migliorando la sensibilità e la risposta dello sterzo, ulteriormente migliorata dal servosterzo elettrico ricalibrato e dal montaggio di un piantone dello sterzo non isolato.
Anche il retrotreno è stato irrigidito con un aumento dei rinforzi laterali tra le torri degli ammortizzatori posteriori e un sottotelaio più spesso per migliorare la stabilità e l’equilibrio di guida. La vettura monta sospensioni anteriori a doppio braccio e posteriori multilink, dotate di barre antirollio più spesse e degli stessi ammortizzatori Bilstein DTX introdotti sulla DB12, questi ultimi con taratura personalizzata per la Vanquish. La frenata è affidata a elementi carboceramici di serie con dischi da 410 mm all’anteriore e 360 mm al posteriore.
DESIGN DA VERA ASTON
A rappresentare visivamente le formidabili prestazioni della Vanquish è il suo design minaccioso, che fonde elementi organici della Vantage con la brutale spigolosità della Valour e della Valiant. Il frontale è caratterizzato dai fari a LED a matrice del modello più piccolo che fiancheggiano la massiccia griglia insieme ai condotti dei freni, mentre il cofano scolpito ospita prese d’aria e prese d’aria ispirate alla F1 per raffreddare l’operoso V12.
Lungo la fiancata si nota una silhouette più rilassata, ottenuta spingendo l’asse anteriore di 80 mm in avanti. Si notano anche le fiancate profondamente smerlate, i montanti C inclinati in avanti e una brusca coda Kamm derivata dalle Aston da corsa Le Mans degli anni Sessanta. Ispirati a quelle vetture sono anche i parafanghi anteriori che si estendono fino alle portiere e ospitano sia le prese d’aria dei parafanghi sia il consueto listello laterale Aston.
Passando al posteriore, i fianchi voluttuosi della Vanquish sfociano in una sezione di coda che rispecchia la forma della griglia anteriore. Una coppia di fanali posteriori verticali a LED a sette barre si trova ai lati di uno “scudo” galleggiante, sopra un diffusore assolutamente enorme che integra quattro terminali di scarico sporgenti collegati a uno scarico in acciaio inossidabile (come optional è disponibile un sistema in titanio più leggero di 10,5 kg). Completano il look i cerchi in lega forgiati a razze incrociate da 21 pollici, dotati di pneumatici Pirelli P Zero personalizzati con tecnologia di cancellazione del rumore.
L’abitacolo della Aston Martin Vantage prosegue la direzione di pulizia e di pressione dei pulsanti stabilita dalla DB12 e dalla Vantage, condividendo con quest’ultima alcune parti della plancia. Ciò significa che si dispone ancora della tecnologia più recente di Aston, che comprende display da 10,25 pollici per la strumentazione e l’infotainment che funzionano con un software sviluppato in casa, con Apple CarPlay wireless e un sistema audio Bowers & Wilkins a 15 altoparlanti e doppio amplificatore di serie.
Ma ci sono alcuni tocchi unici, tra cui una striscia cromata a tutta larghezza sopra le bocchette dell’aria e una sporgenza centrale che “abbraccia” il touchscreen. Anche la console centrale, con il selettore della modalità di guida in metallo massiccio (che ospita anche il pulsante di avviamento in vetro illuminato) e le rotelle del climatizzatore, oltre alle file di pulsanti del telaio e della trasmissione, è più piatta per una maggiore sensazione di spazio e lusso.
Il tetto panoramico in vetro è di serie, completo di rivestimento low-e per ridurre i dannosi raggi UV, anche se è possibile optare per un tetto in carbonio.
Limitata a meno di 1.000 unità all’anno, la nuova Aston Martin Vantage può essere ordinata da subito e le consegne inizieranno nel quarto trimestre dell’anno.