Dopo otto anni, 500 esemplari prodotti e un record (non ufficiale) di velocità di produzione, la Bugatti Chiron ha passato il testimone al suo successore, un’auto completamente diversa chiamata Bugatti Tourbillon. Chiamata così in onore di un meccanismo rotante per migliorare la precisione di un costoso orologio – a sua volta derivato dalla parola francese per “turbine” – questa macchina feroce è la prima a essere prodotta dopo la fusione di Molsheim con Rimac.
Rimac, ovviamente, è un costruttore di hypercar completamente elettriche, il che dovrebbe darvi un’idea del tipo di auto che è la Bugatti Tourbillon. Non si tratta di un veicolo elettrico, ma del primo ibrido plug-in di Bugatti, e questa volta l’azienda ha abbandonato il W16 altamente sovralimentato che ha caratterizzato le sue auto del passato.
Al suo posto – ancora scoperto da un ponte posteriore – c’è un nuovissimo V16 da 8,3 litri ad aspirazione naturale, sviluppato in collaborazione con Cosworth. Con un peso di soli 252 kg, riesce comunque a erogare 1.000 CV e 900 Nm, con un regime di rotazione stratosferico di 9.000 giri/min. Il motore è un’auto a combustione interna, che aziona le ruote posteriori attraverso un nuovo cambio a doppia frizione a otto rapporti e un differenziale elettronico a slittamento limitato.
Al motore a combustione interna si aggiungono tre motori elettrici, tra cui un motore elettrico da 340 CV/240 Nm inserito tra il V16 e il cambio. Un’altra coppia di motori da 340 CV alimenta le ruote anteriori, garantendo la trazione integrale, il torque vectoring sull’asse anteriore e una sorprendente potenza totale del sistema di 1.800 CV.
MOTORE E DATI TECNICI
I dati sulle prestazioni sono da capogiro: la Toubillon accelera da zero a 100 km/h in soli due secondi netti e supera i 200 km/h in meno di cinque secondi. Supera i 300 km/h in meno di dieci secondi e i 400 km/h in meno di 25 secondi.
Nonostante i numeri da capogiro, il Tourbillon non è una vera e propria macchina da velocità, per questo è limitato a 380 km/h nella maggior parte delle situazioni. Anche con lo Speed Key, che abbassa l’ala posteriore alle alte velocità per ridurre la resistenza aerodinamica, l’auto è in grado di raggiungere solo 445 km/h, ben al di sotto dei 490 km/h della Chiron Super Sport 300+. Sicuramente Bugatti tenterà di battere il record di velocità con un’edizione speciale in futuro.
I motori elettrici sono alimentati da una batteria da 25 kWh che garantisce un’autonomia completamente elettrica di 60 km. Nonostante il propulsore PHEV, Bugatti dichiara che il Tourbillon pesa meno della Chiron, anche se questo non vuol dire molto quando quest’ultima pesa quasi due tonnellate.
Per frenare le grandi velocità che può raggiungere, Bugatti Tourbillon è dotato di freni in carboceramica, di una funzione di aerofreno sull’alettone posteriore e di un sistema di frenata-by-wire collegato alla catena cinematica attraverso un controller non lineare integrato nel veicolo. I massicci dischi si nascondono dietro a splendidi cerchi in lega (20 pollici di diametro all’anteriore, 21 pollici al posteriore), avvolti da pneumatici Michelin Pilot Cup Sport 2 su misura da 285/35 R20 all’anteriore e 345/30 R21 al posteriore.
Nel frontale, la griglia a ferro di cavallo è stata allargata e le prese d’aria che la affiancano sono più grandi, in modo da convogliare l’aria non solo verso i radiatori ma anche attraverso il frontale e il cofano per aumentare la deportanza (non preoccupatevi, c’è ancora spazio per un ampio bagagliaio anteriore e per i bagagli). Sotto i sottili fari c’è un’altra presa d’aria che convoglia l’aria attraverso i parafanghi anteriori “volanti” e le prese d’aria laterali.
Passando alla fiancata, il design della Tourbillon è definito da curve voluttuose, in particolare i fianchi sopra le ruote posteriori. L’occhio viene attirato dal posteriore sporgente, che ospita i fanali posteriori a tutta larghezza con la scritta “Bugatti” illuminata e il massiccio diffusore che parte da dietro l’abitacolo, integrando i sottili terminali di scarico quadrupli.
GLI INTERNI
Entrando all’interno (attraverso le porte elettriche a diedro, che riprendono quelle della EB110) si trova il tipico design a doppio abitacolo Bugatti. Come di consueto, l’abitacolo è diviso da una linea centrale, questa volta impreziosita dal tergicristallo montato al centro nella parte anteriore e da una striscia di luci illuminate nella parte posteriore.
In questo caso, tuttavia, la complessità dei dettagli è stata portata a 11. Davanti al guidatore si trova l’elemento centrale che definisce l’etica del Tourbillon ispirata agli orologi: un quadro strumenti analogico scheletrato, disegnato e progettato da orologiai svizzeri. Costituiti da 600 pezzi in titanio e pietre preziose come zaffiro e rubino, i quadranti sono incredibilmente movimentati, con tachimetro e contagiri concentrici al centro dell’attenzione.
Il Tourbillon sta entrando nella fase di collaudo in vista delle consegne ai clienti nel 2026. Questa volta saranno prodotti solo 250 esemplari, al prezzo di 3,8 milioni di euro.