Secondo alcune voci, Leapmotor, il marchio cinese recentemente acquisito dal gruppo Stellantis, potrebbe presto produrre la sua city car elettrica in Europa. Secondo la Reuters, ciò è ora avvenuto.
Con il probabile aumento dei dazi doganali da parte della Commissione Europea a partire dal 4 luglio e la revisione dell’eco-bonus alla fine dello scorso anno per escludere i modelli con scarse credenziali ambientali, in particolare quelli prodotti dall’altra parte del mondo, i tempi in Europa sono difficili per i marchi cinesi e per i gruppi che producono nel Regno di Mezzo. Sebbene il capo del Gruppo Stellantis Carlos Tavares sia stato a lungo critico nei confronti dei produttori cinesi, sostenendo che potrebbero rappresentare una seria minaccia per l’industria automobilistica europea con le loro auto a prezzi ridotti, all’inizio di quest’anno ha sorprendentemente stretto una partnership con uno di loro, Leapmotor. Questo dovrebbe consentirle di affrontare a testa alta le sfide normative sopra elencate.
Le voci erano vere. Secondo le informazioni di una banca d’investimento statunitense, citate dall’agenzia di stampa Reuters, i primi esemplari della city car elettrica T03, già venduta in Francia, sono usciti dalle catene di montaggio dell’impianto di Tichy in Polonia (un impianto che produce il trio Alfa Romeo Junior-Fiat 600-Jeep Avenger) la scorsa settimana.
LEAPMOTOR IN EUROPA
L’inizio della produzione su larga scala è previsto per settembre.
E questo è solo l’inizio di questa avventura industriale, poiché la produzione di un secondo veicolo, un SUV (nome in codice A12 o il suo vero nome, non è specificato), è prevista per l’inizio del prossimo anno. Il più grande C10, già citato in passato, sarebbe rimasto in Cina. Per lui la condanna sarà pesante: dazi doganali del 21% e nessun bonus in Francia.
Per un gruppo europeo mettere le mani su un marchio cinese e poter produrre, esportare e vendere veicoli fuori dalla Cina è “una prima volta per una storica casa automobilistica occidentale”.
Una notizia ancora più negativa per la Dacia Spring, che dovrà sopportare il peso dell’interruzione del bonus e, presto, l’aumento dei dazi doganali. Questo perché la T03 sta entrando in diretto confronto con essa. Spring non sarà soggetta a dazi doganali a causa della sua costruzione europea.
Infine, ciò dovrebbe consentire all’azienda di beneficiare ancora una volta degli incentivi statali.
Non c’è dubbio che il dossier sia attualmente in fase di elaborazione prima di essere inviato alle autorità competenti, che ne decideranno l’assegnazione.