La BMW Serie 1 è entrata nella sua quarta generazione con la presentazione del nuovo modello F70.
La seconda generazione basata sull’architettura a trazione anteriore (FAAR) di Monaco di Baviera, è in realtà un pesante lifting del predecessore F40, un po’ banale, che segue le orme della sua compagna di scuderia F66 MINI Cooper, aggiungendo al contempo nuove tecnologie già viste su altre vetture recenti del marchio.
Le somiglianze con il modello precedente iniziano con le dimensioni, dove la nuova BMW Serie 1 mantiene la larghezza di 1.800 mm e il passo di 2.670, anche se con un aumento di 42 mm della lunghezza e di 25 mm dell’altezza, rispettivamente a 4.361 mm e 1.459 mm. La vettura riprende una quantità sorprendente di tratti stilistici della vecchia auto, tra cui il cofano lungo, il profilo arretrato, le ampie luci posteriori e persino i fari a mandorla.
Il design è stato almeno utilmente affilato, con dettagli come le luci diurne verticali (i fari adattivi a LED a matrice blu sono opzionali) e una griglia a doppio rene congiunto (ora con un bizzarro mix di lamelle verticali e diagonali) che è più larga e montata molto più in basso, eliminando l’aspetto a muso di maiale del modello uscente.
Molte cose sono condivise con la F40, tanto che persino le portiere sono identiche, mantenendo le maniglie a strappo di quell’auto (tutte le altre nuove BMW hanno maniglie a filo con uno sportello superiore). Tuttavia, l’applicazione del montante C è stata ampliata per migliorare la grafica Hofmeister e ora incorpora un “1” in rilievo, simile al “5” dell’ultima Serie 5 G60.
Inoltre, per la prima volta è possibile scegliere la Serie 1 con il tetto nero, mentre i fanali posteriori “zannuti” con grafica esagonale si ispirano alla nuova U10 X2.
La BMW Serie 1 standard riceve un’ampia presa d’aria anteriore, prese d’aria verticali agli angoli anteriori e posteriori e un diffusore già di per sé considerevole; quest’ultimo viene ingrandito nella versione M Sport, che incorpora anche la presa d’aria anteriore sdoppiata e ribaltata della X2.
Proprio come l’esterno, gran parte degli interni è rimasta invariata, compresi i pannelli delle porte. A rinfrescare un po’ le cose c’è un nuovo cruscotto e una nuova console centrale, con le caratteristiche fessure orizzontali per le bocchette d’aria angolari, le bocchette centrali “nascoste” e la manopola del selettore del cambio.
GLI INTERNI
Il pannello curvo del display widescreen sarà familiare a chi possiede le altre nuove compatte BMW, dotato di un display digitale della strumentazione da 10,25 pollici e di un touchscreen dell’infotainment da 10,7 pollici, separati da una colonna di pulsanti di scelta rapida sensibili al tocco.
La tecnologia si basa sull’ultimo sistema operativo BMW 9 basato su Android, un’interfaccia completamente touch-based che abbandona il controller rotativo iDrive e incorpora i comandi dell’aria condizionata nello schermo centrale. Il volante a tre razze è di serie, mentre il pacchetto M Sport aggiunge un volante più sportivo con ritagli nel raggio centrale e il tricolore M nell’illuminazione ambientale e nelle cuciture del cruscotto.
Altrove, i sedili sono stati ridisegnati e possono essere sostituiti da sedili sportivi o M Sport, nonché da rivestimenti in tessuto Econeer (ricavato da bottiglie in PET riciclate) o in ecopelle Veganza. Sono nuovi anche l’airbag centrale anteriore di serie e la funzione di massaggio opzionale. Come in precedenza, il bagagliaio è di 380 litri, espandibile fino a 1.200 litri ripiegando i sedili posteriori.
Al momento del lancio, la nuova Serie 1 sarà offerta in due varianti a benzina e diesel, la prima delle quali sarà la prima BMW a benzina ad abbandonare il suffisso “i”. Il turbodiesel 2.0 litri B47 a quattro cilindri da 150 CV/360 Nm equipaggia la 118d e la 120d, quest’ultima dotata di un sistema mild hybrid a 48 volt che spinge la potenza a 163 CV e 400 Nm di coppia. Lo stesso sistema mild hybrid si aggiunge al motore a benzina a tre cilindri turbo B38 da 1,5 litri da 156 CV/240 Nm della 120, per una potenza totale di 170 CV e 280 Nm.
Al vertice della gamma si trova la M135 xDrive a trazione integrale, spinta da un quattro cilindri turbo benzina B48 da 2,0 litri che eroga 300 CV e 400 Nm, sufficienti per portare la hot hatch da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Tutti i motori sono ora abbinati a un cambio a doppia frizione a sette rapporti, abbandonando le vecchie opzioni di cambio automatico Aisin a otto rapporti e manuale a sei rapporti.
DATI TECNICI E MOTORI
Sotto la pelle, la BMW Serie 1 beneficia di una struttura della carrozzeria più rigida e di un telaio rivisto che presenta una nuova geometria delle sospensioni (tra cui un angolo di sterzata maggiore del 20% all’anteriore per aumentare la stabilità e il feedback dello sterzo), supporti della barra stabilizzatrice precaricati e ammortizzatori rivisti.
È stato aggiunto anche un sistema brake-by-wire, mentre lo sterzo sportivo, gli ammortizzatori adattivi e i freni più grandi possono essere montati optando per il pacchetto M Sport, di serie sulla M135. Quest’ultima si distingue ulteriormente per le lamelle orizzontali della griglia, le calotte degli specchietti laterali M e i terminali di scarico quadrupli; è inoltre possibile dotare l’auto di un pacchetto tecnologico M che prevede componenti delle sospensioni potenziate, freni M Compound e cerchi in lega forgiati da 19 pollici.