Nel Regno Unito via libera alla Guida Autonoma

Negli ultimi anni sui social media sono circolate da notizie e video di veicoli autonomi pericolosamente confusi di aziende come Waymo di Google e Cruise di GM e, più notoriamente, di proprietari di Tesla che hanno dato ai loro sistemi di “guida autonoma completa” un guinzaglio troppo lungo.
L’immagine che ne deriva non sembra però aver scoraggiato il Regno Unito, che questa settimana ha approvato una nuova legge che renderà legali i veicoli autonomi di proprietà privata a partire dal 2026.
Sul fronte della sicurezza, l’Istituto britannico per l’ingegneria e la tecnologia ha stimato che per ogni 10.000 errori commessi dai conducenti umani, un veicolo a guida autonoma potrebbe commetterne solo uno. Nel 2021, l’errore umano è stato registrato come un fattore che ha contribuito all’88% di tutte le collisioni.

SFIDA A GUIDA AUTONOMA


La nuova legge, nota come Automated Vehicles Act, è stata descritta in parlamento come un “momento epocale per l’innovazione automobilistica e la sicurezza stradale del Regno Unito”, ma prevede almeno delle condizioni.
La prima di queste è che i veicoli dotati di tecnologia di guida autonoma potranno attivare i sistemi solo se il produttore avrà raggiunto “un livello di sicurezza almeno pari a quello dei conducenti umani attenti e competenti”.

Il governo britannico ha anche chiarito dove sarà rivolta la sua attenzione in caso di incidente: la responsabilità legale ricadrà sul produttore e sulla compagnia assicurativa dell’auto, mentre il conducente sarà considerato un “utente responsabile” piuttosto che un guidatore in senso tradizionale.

Non è chiaro, tuttavia, se ci sarà un livello minimo di responsabilità per l'”utente responsabile” prima che la responsabilità passi al produttore e all’assicuratore, o se l’occupante potrebbe letteralmente ignorare l’intero processo di guida e rimanere comunque innocente secondo la legge.
L’assicurazione per il proprietario del veicolo potrebbe anche essere molto più costosa di quella a cui sono abituati gli automobilisti oggi, per coprire i costi potenzialmente enormi della responsabilità.

Il Ministro dei Trasporti britannico Mark Harper ha salutato l’approvazione della legge affermando: “La Gran Bretagna è alle soglie di una rivoluzione automobilistica. Questa nuova legge è una pietra miliare per il nostro settore della guida autonoma, con il potenziale di cambiare per sempre il nostro modo di viaggiare”. Ha aggiunto che, sebbene le persone possano ancora scegliere di guidare da sole, la legge apre la strada ai veicoli a guida autonoma sulle strade britanniche entro il 2026.
Forse non sorprende che la risposta dell’industria sia stata ottimistica.
Mike Hawes, CEO della Society of Motor Manufacturers and Traders, l’ha definita “un momento di svolta per l’innovazione automobilistica e la sicurezza stradale nel Regno Unito”. Ha sottolineato che i veicoli a guida autonoma rivoluzioneranno la società e che la nuova legge posiziona il Regno Unito tra i pochi mercati globali con quadri normativi consolidati.
L’opinione pubblica nel Regno Unito rimane tuttavia contrastante. Un sondaggio del RAC ha rilevato che il 58% degli intervistati era preoccupato per i veicoli completamente autonomi e solo il 15% riteneva che avrebbero reso le strade più sicure. Il responsabile delle politiche del RAC, Simon Williams, ha sottolineato le sfide pratiche, come la navigazione nella complessa rete stradale del Regno Unito, con le sue numerose buche e la segnaletica sbiadita.
Un elemento chiave della nuova legge è impedire ai produttori di commercializzare falsamente i loro veicoli come “completamente autonomi”. Questo problema ha già interessato aziende come Tesla, che ha affrontato problemi legali negli Stati Uniti per le affermazioni secondo cui alcuni dirigenti erano a conoscenza dei difetti del sistema semi-autonomo di Tesla.

Redazione
Redazionehttp://AUTOPROVE.it
Autoprove.it nasce nel 2014. Quando carta stampata, radio e tv iniziavano a confrontarsi con il mondo dei social si aprivano spazi per una comunicazione nuova, disintermediata. Partiva così l’idea di creare un progetto diverso attento ai lettori e alle loro curiosità.
RELATED ARTICLES

LEGGI ANCHE