Ricompare la Ferrari F512 M rubata a Gerhard Berger nel 1995.
Con quattordici campionati mondiali di Formula 1 tra il 1984 e il 1997 e dieci vittorie nella disciplina più importante dell’automobilismo, Gerhard Berger ha avuto una prolifica carriera in F1. Ha corso per la Ferrari per sei stagioni. Probabilmente è per questo che è stato uno dei pochi proprietari della F512 M, l’ultima evoluzione della Testarossa, di cui sono stati prodotti solo 501 esemplari tra la fine del 1994 e l’inizio del 1996. Ma il pilota austriaco ebbe appena il tempo di godersela, perché l’auto gli fu rubata a Imola durante il weekend del Gran Premio di San Marino nell’aprile 1995. Quasi ventinove anni dopo, la coupé è stata appena ritrovata. Nel frattempo, ha fatto il giro del mondo.
LA SPORTIVA FERRARI
È stata la Metropolitan Police di Greater London, con l’aiuto della National Crime Agency del Regno Unito, a recuperare la Ferrari scomparsa. La casa di Maranello li aveva contattati a gennaio dopo aver ispezionato l’auto per il suo nuovo proprietario, un americano che l’aveva appena acquistata con l’aiuto di un broker britannico. Il reparto Classiche del marchio è spesso chiamato dai clienti ad autenticare veicoli usati o da collezione adornati con il Cavallino Rampante, e sono stati i controlli effettuati su questa Ferrari F512 M rossa a stabilire che si trattava del modello rubato a Gerhard Berger.
DATI TECNICI E MOTORE
La polizia britannica, che ha condotto le indagini, è riuscita a ricostruire la storia dell’auto collaborando con i colleghi di altri Paesi. Hanno scoperto che la coupé italiana era stata spedita in Giappone poco dopo il furto e poi trasportata nel Regno Unito nel 2023. Alimentata da un V12 flat-top da 440 CV (già di per sé una rarità per la sua architettura), la F512 M ha attualmente un valore compreso tra 350.000 e 650.000 euro, a seconda delle sue condizioni e della sua storia, secondo le aste più recenti.
La Metropolitan Police ricorda che “le Ferrari di due piloti di Formula 1 sono state rubate” al GP di San Marino del 1995. La seconda era probabilmente quella del francese Jean Alesi, all’epoca compagno di squadra di Berger. Da allora non è più emerso pubblicamente.