Stellantis sfida Nio: il futuro della ricarica

Stellantis insieme alla società americana Ample l’anno prossimo lancerà in Europa un progetto pilota sulla sostituzione rapida delle batterie delle auto elettriche su terminali speciali. La tecnologia sarà testata sulle utilitarie Fiat 500e, in futuro potrebbe estendersi ad altre marche e modelli Stellantis.
In Europa, la tecnologia delle batterie sostituibili per le auto elettriche non ha ancora attecchito, il pioniere in questo campo è stata la società Renault: nel decennio scorso, insieme alla società americano-israeliana Better Place ha lanciato in Israele e Danimarca una rete di terminali per la sostituzione rapida delle batterie delle auto elettriche, ma l’efficacia commerciale di questa impresa e la sua attrattiva per il consumatore erano trascurabili, il progetto è fallito, nel 2013 Better Place è fallita.

Renault ha pensato di tornare all’idea delle batterie sostituibili per le auto elettriche, ma non ha ancora fatto alcun passo concreto in questa direzione, mentre la società Stellantis, che non si era mai occupata di batterie sostituibili, ha deciso di testare questa tecnologia con rischi finanziari e di reputazione minimi per sé.
Nell’ambito del progetto pilota, Stellantis utilizzerà i terminali di sostituzione delle batterie dell’azienda americana Ample, che ha già diversi terminali di questo tipo in Europa, e in caso di necessità ne potrà installare di nuovi in soli tre giorni. Il lancio avverrà la prossima estate a Madrid (capitale della Spagna) e un centinaio di Fiat 500e hatchback del servizio di car sharing Free2Move (una società controllata da Stellantis Corporation) saranno dotate di batterie sostitutive. Il processo di sostituzione della batteria di un’auto elettrica richiederà cinque minuti.
I parametri finanziari della partnership tra Stellantis e Ample non sono stati resi noti, ma è chiaro che i costi da parte di Stellantis sono ridotti, in quanto si tratta di una tecnologia estranea e già funzionante, Stellantis vuole solo testarla sui suoi modelli, vedere come va, valutare i risultati e prendere o meno la decisione di espandere la partnership.
Le aziende automobilistiche occidentali osservano con interesse il rapido sviluppo della tecnologia di sostituzione delle batterie per le auto elettriche da parte delle aziende cinesi, ma non vedono ancora prospettive commerciali evidenti e quindi non si lanciano nella corsa. In Cina, il pioniere in questo settore è Nio, che ha già migliaia di terminali per lo scambio di batterie in Cina e decine in Europa. Recentemente Nio ha avviato una partnership con Geely e Changan per sviluppare ulteriormente la tecnologia delle batterie intercambiabili e anche altre aziende cinesi, come il produttore di batterie CATL, stanno lavorando attivamente in questa direzione.

IL FUTURO ELETTRICO

Le batterie intercambiabili hanno permesso a Nio di ridurre il prezzo iniziale delle sue auto elettriche: possono essere acquistate senza batteria e la batteria può essere presa in abbonamento, cambiandola quando serve ai terminali e non rimanendo al minimo per ore alla presa. La rapidità di sostituzione è uno dei principali vantaggi delle batterie intercambiabili: per ottenere una ricarica completa, il consumatore impiega circa lo stesso tempo che il proprietario di un’auto “a motore termico” impiega per riempire il serbatoio sotto la spina, cioè circa cinque minuti. Inoltre, il ben noto timore del proprietario di un’auto elettrica circa la riduzione della capacità della batteria con l’usura scompare: quando la batteria non appartiene a voi, non è così importante quale sia la sua capacità residua.
Il principale svantaggio della tecnologia delle batterie sostitutive è che è legata a uno specifico produttore e talvolta a uno specifico modello di veicolo elettrico. Senza un’unificazione all’interno dell’industria, questa tecnologia non si diffonderà – in realtà, questo è esattamente il tipo di unificazione in cui sono attualmente impegnate le aziende cinesi, che si accordano e lavorano rapidamente, mentre le aziende occidentali si limitano a guardare con stupore e a cercare di capire a cosa potrebbe portare tutto questo.

Redazionehttp://AUTOPROVE.it
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