La holding cinese Geely ha ridotto la sua partecipazione nella società svedese Volvo Cars dall’82% al 78,7%, con l’intento di aumentare il valore di quest’ultima nel lungo termine, ma al momento l’effetto è stato esattamente l’opposto: le azioni di Volvo Cars hanno subito un crollo in borsa di circa il 14%.
Geely Holding ha acquistato Volvo Cars da Ford nel 2010 e oggi l’azienda svedese è considerata uno dei suoi asset più preziosi, mentre i legami tecnici tra Volvo e gli altri marchi di proprietà di Geely si stanno rafforzando: i due ultimi modelli Volvo – il crossover subcompatto EX30 e il minivan EM90 – sono costruiti sulla piattaforma modulare SEA sviluppata da Geely.
Le vendite globali di Volvo Cars stanno ora mostrando una dinamica positiva: da gennaio a ottobre di quest’anno, secondo la stessa azienda, sono state vendute 569.019 auto, con un aumento del 18% rispetto all’APPG. L’obiettivo per la fine del 2025 è di raggiungere il livello di vendite di 1,2 milioni di auto all’anno, per il quale, infatti, Volvo sta aggiornando e ampliando rapidamente la gamma di modelli.
Sembrerebbe che l’azienda svedese stia andando bene e che Geely abbia ridotto in modo insignificante la sua quota di partecipazione, ma in borsa c’è stato un crollo: nella giornata di venerdì (17 novembre) le azioni Volvo Cars hanno subito un calo di prezzo del 14%, cosa piuttosto strana con un bilancio così buono. Nel frattempo, un grafico annuale disponibile sul sito web di Reuters mostra che le azioni Volvo Cars hanno rimbalzato per tutto l’anno, con l’ultimo grande calo avvenuto a maggio in seguito alla notizia di un ritardo nel lancio sul mercato del crossover EX90, l’ammiraglia di Volvo, dovuto a problemi di software.
GEELY VENDE VOLVO
La vendita anche di una piccola parte delle azioni di Geely è probabilmente percepita dagli investitori come un segnale negativo e un rischio di ridurre ulteriormente il coinvolgimento di Geely in Volvo Cars. Il denaro ricavato dalla vendita delle azioni è stato destinato allo sviluppo dell’intera holding, non di Volvo Cars, nella quale Geely ha già investito di recente un’enorme quantità di denaro. La scorsa estate Volvo Cars ha annunciato l’inizio della costruzione del terzo stabilimento europeo, che sarà situato in Slovacchia, il cui costo è stimato in 1,2 miliardi di euro, la capacità di progettazione in 250 mila auto all’anno e la cui entrata in funzione è prevista per il 2026.
In generale, Volvo Cars deve la sua attuale posizione piuttosto favorevole soprattutto alla Geely Holding; senza di essa o con una minore attenzione da parte sua, le prospettive di Volvo Cars sembrano vaghe. Va ricordato che Volvo Cars vuole passare completamente alle auto elettriche nel 2030, mentre Geely Holding nel suo complesso non ha intenzione di farlo e ha persino lanciato una gigantesca joint venture automobilistica con il Gruppo Renault la scorsa estate.
Volvo Cars non ha modelli sportivi d’immagine, poiché questo settore è gestito da Polestar, una società del 2017 che si è distaccata da Volvo Cars, anch’essa di proprietà di Geely. Il marchio Polestar, con una base tecnica comune con Volvo, sembra ora più brillante e promettente, mentre Volvo, di fatto, è tornata al ruolo di “famiglia-pensionata”, che ha accuratamente evitato dalla metà degli anni Novanta.