L’Aston Martin DB12 arriva come successore della DB11, presentata nel 2016, e ora la DB12 segna “una nuova era per Aston Martin come la prima delle sue supercar di nuova generazione”, secondo il marchio britannico.
La struttura in alluminio della Aston Martin DB12 raggiunge un aumento del 7% della rigidità torsionale grazie a una serie di modifiche apportate ai componenti del sottoscocca, tra cui la traversa del motore, i sottotraccia anteriori e posteriori, la traversa anteriore e la paratia posteriore.
I miglioramenti si sono concentrati sulla rigidità torsionale e sulla rigidità laterale, in particolare tra le torri dei montanti anteriori e posteriori, offrendo una piattaforma più stabile per l’asse posteriore. Il risultato è un miglioramento delle prestazioni, dell’isolamento e della raffinatezza delle sospensioni, oltre a una maggiore sensibilità dello sterzo e a una migliore connessione con il guidatore, afferma la casa automobilistica.
Mentre il suo predecessore, la DB11, aveva esordito con un motore V12, aggiungendo successivamente un V8 alla sua gamma, è quest’ultima configurazione che trova spazio nella DB12, nello specifico un motore V8 biturbo da 4,0 litri che eroga 680 CV a 6.000 giri/minuto e 800 Nm di coppia da 2.750 giri/minuto a 6.000 giri/minuto, quest’ultimo con un incremento del 34% rispetto alla DB11, afferma Aston Martin.
L’aumento della potenza del motore è stato ottenuto grazie a profili di camme modificati, rapporti di compressione rivisti, turbocompressori di diametro maggiore e un maggiore raffreddamento grazie a un sistema di raffreddamento riprogettato.
La trazione passa alle ruote posteriori attraverso un cambio automatico a otto velocità e un differenziale elettronico, collegato al sistema di controllo della stabilità dell’auto, che consente di passare da una posizione completamente aperta a una bloccata al 100% in pochi millisecondi per ottenere la massima risposta, secondo quanto dichiarato dalla casa automobilistica.
Nella Aston Martin DB12 viene utilizzata una nuova generazione di ammortizzatori adattivi, con un aumento dichiarato del 500% della larghezza di banda della distribuzione della forza e che offrono una gamma più ampia di controllo e raffinatezza in tutte le impostazioni della modalità di guida.
Le revisioni al servosterzo elettronico (EPAS) prevedono l’uso di un piantone dello sterzo non isolato, che offre un feedback “puro e non corrotto” dalla strada, mentre la taratura dell’EPAS mira a offrire un’ampia sensazione di centratura con un tasso di risposta naturale; ciò avviene tramite una cremagliera con rapporto costante di 13,09:1 per 2,4 giri da bloccaggio a bloccaggio con assistenza variabile e sensibile alla velocità.
La dotazione di serie prevede freni a disco in ghisa da 400 mm all’anteriore e da 360 mm al posteriore, entrambi con dischi scanalati e forati.
Rispetto alla DB11, il funzionamento dei freni è stato ritarato per migliorare il feedback del pedale. Un kit di freni carboceramici è opzionale e offre migliori prestazioni di frenata fino a 800°C, mentre una riduzione di 27 kg della massa non sospesa rispetto ai freni di serie offre una migliore maneggevolezza e risposta dello sterzo.
I cerchi in lega forgiati da 21 pollici con misure di serie di 9,5J all’anteriore e 10,5J al posteriore, offerti in un design a cinque razze in argento lucido, un design a più razze in platino satinato, nero satinato e nero satinato diamantato, un design a Y in bronzo satinato, nero satinato e diamantato satinato. Utilizzando processi di simulazione per eliminare la massa in eccesso, questi cerchi da 21 pollici sono più leggeri di 8 kg rispetto ai precedenti modelli da 20 pollici.
DATI TECNICI
Aston Martin DB12 sceglie i Michelin Pilot Sport 5 S, qui sulla DB12 con il codice “AML” per i pneumatici con mescola personalizzata. Le misure sono 275/35 R21 103Y all’anteriore e 315/30 R21 108Y al posteriore.
Per quanto riguarda il controllo elettronico della stabilità, la DB12 offre quattro modalità preimpostate – Wet, On, Track e Off – selezionabili tramite un pulsante sulla console centrale. Questo sistema funziona grazie a una serie di sensori presenti sul veicolo, il più avanzato dei quali è una nuova unità di misura inerziale (IMU) a sei assi.
Debutto della Aston Martin DB12 – V8 da 680 CV/800 Nm, 0-96 km/h in 3,5 secondi, 323 km/h; infotainment interno completamente nuovo
Alla programmazione del controllo di stabilità si aggiungono cinque modalità di guida: GT, Sport, Sport Plus, Wet e Individual. Le prime tre offrono progressivamente una maggiore libertà di esplorare i limiti di aderenza, la modalità Wet è destinata all’uso su superfici a bassa aderenza, mentre la modalità Individual consente al guidatore di combinare le scelte tra i parametri del telaio, del gruppo propulsore, del controllo di stabilità e del controllo di trazione.