Dall’arrivo della Citroen C5 X nel suo listino nel 2021, Citroen sta cercando di entrare nel segmento delle auto stradali di grandi dimensioni, in declino da molti anni, con l’aiuto dei geni dei SUV.
Leggermente rialzata e protetta a 360° a livello della parte inferiore della carrozzeria, assume questa inclinazione per dirottare i clienti già impegnati nella causa dei veicoli più alti, anche a costo di arrabbiarsi con i Citroënisti della prima ora. Allo stesso tempo, è tornata a suo modo in un segmento premium abbandonato dal marchio francese dal 2017, quando la seconda generazione della C5 è andata in pensione, recuperando allo stesso tempo la scomparsa della C6 nel 2012. Un ritorno piuttosto gradito, dopo molti anni di motorizzazione principalmente per i SUV. Ma la recente svolta strategica orchestrata da Citroën potrebbe cambiare la situazione a medio termine.
Lo studio Citroen Oli ha il compito di incarnare il futuro del marchio, sempre più orientato alla frugalità e che disconosce gran parte dei geni che hanno forgiato il DNA delle auto del marchio fino ad oggi. Le nozioni di comfort, siano esse legate all’acustica, ai sedili o semplicemente all’equipaggiamento di marcia, non erano tra gli elementi del linguaggio del SUV tascabile, con la sua falsa aria da Hummer. Come Dacia, Citroën si sta orientando sempre più verso modelli più razionali, liberandosi da una moltitudine di caratteristiche di comfort. Ad esempio, la Citroën Oli non ha la chiusura centralizzata, nonostante sia di serie su tutte le auto da più di tre decenni. Si tratta di un sacrificio che i responsabili del marchio stanno seriamente studiando per un’applicazione in serie, come loro stessi ammettono. Questo dimostra che Citroën sta radicalizzando il suo posizionamento.
TRA STATION WAGON E SUV
Questi rendering di Auto-moto.com ci permettono di dare uno sguardo al nuovo stile del modello. Dalle immagini è evidente uno stile ci fmcreto che richiama direttamente a quello uncarbati dalla Citroen C3.
In questo contesto, come può Citroën immaginare di mantenere nella sua gamma una grande berlina come la C5 X, che ha come obiettivo principale la tranquillità degli occupanti, oltre il suo ciclo di vita? C’è da temere che in futuro il top del listino sarà, nella migliore delle ipotesi, un SUV compatto del tipo C5 Aircross, che si contrapporrà alla Dacia Duster di prossima generazione. Speriamo che gli anni a venire smentiscano le nostre affermazioni ma, per il momento, è difficile immaginare che Citroën offra una discendente alla sua lunga serie di berline di prestigio, mentre si avvicina il prossimo decennio, quando per la C5 X sarà suonata l’ora della pensione.