E’ il Natale del 1987 in Finlandia, a circa 900 chilometri più a Sud della montagna Korvatunturi a Savukoski(che circonda il “Cottage/grotta” segreto di Joulupukki,il Babbo Natale tradizionale in Lapponia)ed a quasi 700 Km. da Rovaniemi (il villaggio del Santa Claus sponsorizzato Coca Cola) la città di Linnavuori ospita le officine della “Valmet Automotive” dove nel 1968 è nata una Joint Venture con la svedese Saab: qui gli ingegneri stanno aspettando un poco allarmati che rientri una anonima “9000” nera metallizzata nuova di zecca, uscita giorni prima per un Test di quasi 5.000 km. che da Svezia e Danimarca è arrivato persino nei pressi di Hannover e Stoccarda.
Alla Valmet sono preoccupati perchè l’auto è in forte ritardo e dal “Nokia Talkman” non ha più chiamato nessuno: deve essere per forza successo qualcosa, ma cosa?
Beh, molto semplicemente l’equipaggio di appassionati incoscienti (che sulle molto permissive “Autobahn” tedesche ha portato quella “9000” speciale a medie di circa 250 Km/h) ha voluto ripetere l’impresa velocistica sulla “E63 Pyhajarventie” finlandese, ma stavolta si è tirata dietro una vecchia e mastodontica “Dodge Aspen” della Poliisi di Tampere con lampeggianti e sirena ululante: e Mauno Ylivakeri(conducente della “9000” e Capo della Valmet Saab Automotive) è talmente noto alla polizia locale per le sue diavolerie motoristiche, che la Pattuglia vuole assolutamente vedere cosa si nasconde sotto il cofano; ma lui dopo quasi un’ora di discussioni con gli Agenti continua a rifiutarsi, e ne ha tutti i motivi !!!
Infatti la presenza di un illegalissimo e mostruoso 8 Cilindri a V sperimentaleda ben 3.900 cc. ed il doppio della potenzadel motore di serie porterebbe direttamente al sequestro dell’auto, distruggendo settimane di programma industriale segreto al quale hanno lavorato tre soli uomini chiusi in una piccola stanza semi-interrata: quindi il povero Mauno decide di afferrare verbale e Documenti e salta in auto sgommando verso i Capannoni aziendali, dove 20 minuti dopo quella “9000”nera verrà imboscata in attesa di un verbale che costerà caro alla Valmet (visto che la multa originale di 1500 Marchi finlandesi arriverà quadruplicata per il gesto di disobbedienza) !!!
Ma l’avventura, la segretezza, un pizzico di incoscienza e tanta, tanta passione sono ancora una volta salve: questa è la ricetta segreta nella vita di Saab (che con 3.000.000 di pezzi in 63 anni, poco più di soli 130 al giorno, ha scritto poche pagine ma rivoluzionarie di storia dell’Auto), e quella che Vi racconto è ancora una volta storia di Natale, di una renna speciale dalla vita breve quanto quella di una farfalla ma con il Turbo. Un marchio che merita di essere amato proprio per la sua eresia !!
UrSaab Ursprumgliga Liv ! (Vita originale di Saab originale!
Nella Svezia che si preparava alla Seconda Guerra da nazione formalmente neutrale, nel 1936 il Riksdag decise tuttavia di implementare la dotazione aeronautica con 350 nuovi velivoli: al bando partecipò la Bofors – Nohab che, dopo aver creato con la ASJA di Linkoping la Società mista ” AB Forenade Flygverksteder” finì per fondere proprio ASJA con la sua “Svenska Aeroplan Aktiebolaget” di Trollhattan dando vita a Marzo del 1939 alla SAAB , Marchio distintivo con sigla sormontata dalla stilizzazione di un aereo bimotore (iconografia rimasta dal 1937 al 1969).
I primi Dirigenti (Axel Wenner Gren e Gunnar Dellner) per contrastare il declino della produzione aeronautica a Linkoping, nel 1945 incaricano Sven Otterback e Ragnar Wahrgren di aprire una nuova Divisione produttiva, con 300 persone destinate a realizzare auto; e nel 1947 a Trollhattan (accanto al Ponte Stallbackabron, tra il lago Hullsjon ed il fiume Gota Alv che alimentava la più potente centrale elettrica svedese con le celebri cascate di Trollhatte) nasce lo storico impianto di produzione.
Dove a progettare auto destinate al mercato di tipo economico viene messo uno Staff che fondamentalmente conosce benissimo solo gli aerei: per fortuna arriva in modalità “low cost” l’aiuto dei migliori operatori “casalinghi” di settore (la “Philipson Automobil AB“, la Nyköpings Automobilfabrik, i migliori carpentieri del legno a Motala, gli operai della Thorells Kylarfabrik di Linköping per la lavorazione dei fogli di acciaio) ma soprattutto arriva il talentuoso Designer Sixten Felix Andersson (Sason fu il suo cognome professionale successivo) che dopo gli studi all’Accademia d’Arte di Parigi ed un rapporto iniziale nel 1928 alla Husqvarna, dal 1939 entra alla Saab nel Centro stile e progettazione aeronautica: e dal 1941, quando apre il suo studio professionale “Sason AB” Sixten disegna di tutto (fotocamere per Hasselblad, aspirapolvere per Electrolux, componenti mobili e parti estetiche per Husqvarna e Monark).
Nel 1942 la famiglia Tham, titolare di Husqvarna, tenta a sua volta la via del mercato auto (affidando proprio a Sixten lo studio di una “tre ruote” da 500 cc. ed 80 Km/h) che pur finendo nel nulla fa capire bene che i principi ispiratori del genio svedese sono il filone aerodinamico boemo (dove le “gocce di cristallo” erano un’arte, ed a combattere per il titolo di “Guru del vento” nel primo Dopoguerra c’erano due soli nomi, Ferdinand Porsche e Paul Jaray) e l’esperienza di Erwin Komenda con “Porsche 64“, DKW e “Kaferwagen“; la vera rivoluzione di Saab è infatti aver portato per prima l’aerodinamica nel mercato “economico”, passando ore in galleria del Vento al “KTH Royal Institute of Technology – Stoccolma” sul modello in scala 1:10.
I primi due prototipi funzionanti “92001- X9248 Ursaab” pronti ad Aprile 1946 (rigorosamente verniciati di nero dalla fabbrica ferroviaria di Arlöv, con serbatoi Auto Union del 1936, molte parti provenienti da demolizione e motori DKW da 18 CV della Albinmotor) vengono messi alla frusta in modalità straordinariamente “nippo/teotonica” dai temerari tecnici capeggiati da Gunnar Ljungström e testati per 530.000 chilometri in un anno con turni di guida massacranti svolti – per mantenere la massima segretezza – soprattutto di notte e tra foresta e montagna spesso innevata.
E se leggerete questa storia tra Cenone di Capodanno e Tombola dell’Epifania avrete tempo per indagare su un curioso “mistero”: l’ “Ursaab” di Sason nasce ad Aprile 1946 rimanendo assolutamente segreta per oltre un anno; la Saab è divisa per 1.400 chilometri ed il Golfo di Botnia da Koprivnice, in Boemia dove Tatra presenta solo otto mesi dopo la “T107 Ambroz” del leggendario Hans Ledwinka: nè Sason e nè Ledwinka si sono mai incontrati; ed allora come fanno questi due prototipi ad essere praticamente identici ???
1949-1989: i “primi mitici 40 anni” di una Vichinga
Dopo la presentazione alla Stampa della “Urssab” il 10 Giugno del 1947, arriva la “92” (prima auto di serie del Marchio) inaugurata a Goteborg il 10 Giugno del 1949 ed uscita la prima volta dallo Stabilimento il 12 Dicembre: Trazione anteriore, motore DKW bicilindrico 2T da 770 cc. con 25 Cv, DNA aeronautico persino nel colore (per risparmiare, visto che tra il 1949 ed il 1951 l’unico disponibile è un verde bottiglia di cellulosa per la pittura mimetica comprato a saldo dall’Esercito a cui si aggiungeranno molto lentamente anche marrone, grigio, verde muschio, grigio, blu e nero) e soprattutto la capacità di Sixten Sason di saper concentrare in dimensioni piccole e nelle forme semplici il meglio dell’innovazione auto contemporanea, mettendo anche dentro la Citroen “Jamin-Bouffort”, la “Wimille Coupè” di Roger Machado, ma addirittura le monumentali “Chrysler Airflow” del 1934 e “Lincoln Zephyr” del 1935.
Nel 1950 a Trollhattan arriva il nuovo CEO Trygge Holm, l’uomo che porta in Azienda la “Qualità Totale” ed il successo sui mercati esteri, ma che si impantana anche su alcune incoerenze nel nome della massima economia e risparmio oltre ad impegnare l’Azienda in mille progetti (piccola produzione di motoscafi, “DataSaab” nel settore informatico, nuovi appalti militari).
Nel 1956 la nuova “93” (che ha appena sostituito la “92” dal 1 dicembre 1955) arriva negli USA, esposta al New York Cooliseum insieme alla “Sonett Super Sport“: per farVi capire il motto “Quality at First” dentro la Saab sappiate dopo aver speso tutti i denari in un nuovo Centro Ricambi ad Hingham nel Massachusset ed un laboratorio di revisione motori in Connecticut per garantire ai Clienti assistenza Just in Time, restarono così pochi Dollari in cassa che il Quartier Generale della neonata “Saab Motor Inc.” di Ralph T. Millett fu insediato al 405 Park Avenue, sulla East 54th Street. di Manhattan, nell’edificio che Cross & Cross aveva disegnato nel 1915 per destinarlo a mini appartamenti economici e mini-uffici….
Dopo il lancio di “93” e Coupè “Sonett – 94“nel 1956, arrivano la “Granturismo 750” (la prima auto europea ad avere cinture di sicurezza montate di serie in fabbrica) e la familiare “95” fino a 7 posti nel 1959 (la prima Wagon a correre una gara a Montecarlo Rally 1961, 30 anni prima di Volvo “850 T5”) mentre si aprono nuove linee e commesse per l’arrivo della best Seller “96” presentata il 17 Febbraio del 1960 a Stoccolma: nuovi siti alla “Knossverkstaderna” di Katrineholm oltre che fuori casa a Glostrup, Rotterdam, Uusikaupunki , Bruxelles e Mechelem, Montevideo.
La “96” è la prima a vocazione generalista, è nata per l’export ed è la prima Saab con motore a quattro tempi (che dal 1967 affianca il vecchio DKW 2T da 850 cc e 40 Cv) ma l’arrivo del nuovo “V4″60° Ford da 1.200 nasce da un……”Golpe bianco” a causa di un veto posto da Trygge Holm sul DKW due tempi (nonostante il crollo continuo nelle vendite porti al primo pesante “rosso” commerciale per la Saab tra il 1964 ed il 1966); e per correre ai ripari aggirando i veti del CEO e dotare la “96” di un quattro tempi il Responsabile tecnico del tempo Rolf Melide decide di avviare in segreto nel 1964 il “Gudmund Project” con il “Ford V4” (scelto tra BMC A-Series, il V4 della Lancia, l’Hansa Lloyd) e spedisce in falso “congedo parentale” di tre mesi il suo collaboratore Ingegnere Per Gillbrand a Desenzano sul Garda per testare segretamente la “96” con il nuovo motore installato. E se Rolf Melide non viene defenestrato il 2 Agosto del 1966 (dopo la presentazione inaspettata della nuova “96 V4” a Trollhattan) è perchè in sei mesi di vendite Saab recupera immediatamente il 20% di mercato andato perduto.
E Trygge Holm – capita la lezione – permette l’abbandono del DKW 2T a partire dalla successiva “99” alla quale fin dal 1965 stavano lavorando sia lo staff progettuale che Sixten Sason (a partire dalla orripilante Concept-laboratorio “96 Paddan“): presentata al “Teknorama” di Stoccolma il 22 Novembre 1967 la “Saab 99” nascerà dopo 400.000 ore di studi progettuali ed un anno di test da parte di dipendenti e Clienti selezionati senza più il suo papà più nobile: il magico Sixten (che aveva preso il suo cognome artistico da una spezia spagnola, il sazòn) fa appena in tempo a passare i Layout grafici ed il testimone al suo “vice” Bjorn Envall perchè il primo Aprile 1967 (quando il Board di Saab decide l’Ok per la nascita di “99”)si porta via per sempre da Trollhattan, in cielo, la sua magia. E da allora, qualcosa si spegne anche nell’Azienda che lui aveva scelto dicendo persino “No, grazie” alle offerte di collaborazione arrivate da Detroit.
Saab “99” è effettivamente una rivoluzione per il Marchio svedese, perchè adotta un controverso motore “Triumph” (frutto dell’accordo con il Marchio inglese del Febbraio 1965 favorito dalla “Ricardo Plc.”), perde l’ossessione per l’aerodinamica (traendo anche ispirazione stilistica dalla “concorrenza” di Renault 16 e Peugeot “204/504”,”NSU RO80) ed esprime anche per la prima volta una seria estensione di gamma dalla “Combi Coupè X14-98” del 1974 (termine coniato da Björn Envall), alla 4 porte del 1971.
L’evoluzione del modello porterà anche la catalizzazione con Sonda Lambda nel 1976 ed ilTurbocompressore nel 1977: per contro l’auto affronta una serie di problemi e limiti del motore Triumph che macchiano un poco la storia di questa auto che tuttavia rimane emblematica perchè oltre ad anticipare la successiva “900” regala a Trollhattan la prima vittoria di sempre nei Rally mondiali per un motore Turbo con Stig Blomqvist nel 1979 al Rally di Svezia.
E’ grazie alla fusione con Scania nel 1969 (la Casa originaria di Malmoe che realizzò nel 1897 la prima automobile svedese a quattro posti e che regala al Logo Saab la figura del Grifone dal 1974) arriva la rivoluzione del turbocompressore sul motore inglese che viene praticamente ridisegnato ex novo e dotato di Turbina Garrett; ma purtroppo arriva anche la crisi energetica dei primi anni ’70 e per un assurdo veto di Scania la Saab dovrà rinunciare ad un salvifico accordo con la “VM Motori” di Ferrara per dotarsi di un motore Diesel che avrebbe fatto comodo, viste le pesanti perdite finanziarie per circa 200 mln. di Corone tra il 1977 ed il ’78……
La “99” viene prodotta fino al 1984 (ridenominata “90”) e nel 1978 è già tempo per la nuova “900”, emblema della capacità trasformistica “in economia” del marchio : mantenendo quasi il 70% della scocca della “99” ma con uno stile del tutto diverso, la Saab “900” (in versione “2V”, “Combi” e Sedan, a 3-4-5 Porte) adotta la famosa “Famiglia H – Ecopower“di motori che trasformano totalmente la base originaria Triumph con sovralimentazione Garrett, qualità ed accorgimenti forse al top mondiale ed estensione volumetrica da quasi 2000 fino a 2300 cc : la nuova berlina lancia così il Marchio nell’Olimpo del mercato “Premium” dove offre un taglio dimensionale e motoristico perfettamente a metà tra Audi “80/90” e “200“, BMW “Serie 3” e “Serie 5” ed è una alternativa più moderna alle vecchie Mercedes “W123“, “Volvo 200“, Alfa Romeo “Alfetta” e Rover “SD1“.
Purtroppo però la “900” è anche “l’auto del destino” con cui Trollhattanvivràla discesa dal Paradiso all’Inferno,a causa della sorte sul mercato americano dal 1985.
C’era una volta in America…la Saab!!
Gli americani sudano freddo a sentir parlare di Scandinavia, ma difficilmente dimenticano gli affronti: in piena “Guerra Fredda” il loro “caccia” militare più diabolico e maledettamente veloce della storia (il Lockeed SR-71 Blackbird) violò ripetutamente gli spazi aerei della neutralissima Svezia sorvolando il “Baltic Express” sul target “Codan” ad 80 Km. a Sud di Copenhagen; l’aviazione svedese decise così un bel giorno di darci un taglio, disponendo del “Saab JAS 37 Viggen”, il solo aereo al mondo all’epoca in grado di raggiungere velocisticamente il Blackbird.
Ed un freddo pomeriggio di Gennaio 1986 il Maggiore Per Olof Eldh alzatosi in volo “agganciò” in scia il Blackbird – ad Ovest della città di Visby sull’isola di Gotland – mettendolo sotto i mirini di puntamento dei suoi missili…….Poteva accadere davvero il “patatrac”, ma per fortuna la faccenda finì con gli americani che disciplinatamente evitarono da quel giorno il sorvolo dei cieli di Stoccolma. ma gli USAresero comunque pan per focaccia alla Svezia non in un vertice militare ma nei lussuosi Saloni del “Plaza Hotel” alla 59° Street Central Park – New York, dove nel 1986 il Governatore FED Paul Volcker concordò con gli altri quattro membri del “G5” la svalutazione immediata del Dollaro sui mercati finanziari: a causa di questo di colpo la Corona Svedese portò i Listini americani delle vendutissime “900 Turbo” e “Cabrio” da 15.000 a quasi 19.000 Dollari, oltre il doppio di una Ford Mustang !!!!
Finiva così con la frana valutaria il successo sul mercato USA da parte della Saab, iniziato con le prime 260 “Modello 93” vendute a Dicembre 1956 e precedute anche dalla vittoria assoluta al “Great American Mountain Rally” del 21-25 Novembre 1956, dove miracolosamente Saab arrivò davanti a Renault, Jaguar, Volkswagen e Triumph.
Per un Marchio che vendeva con l’esportazione fuori dell’Europa il 60% della sua produzione annuale il crollo negli USA è il disastro anche perchè le strategie Saab da inizio anni ’80 avevano puntato tutto sui gusti americani trascurando il “sentiment” del Target europeo (fatto di prestazioni tecniche e sportive e di forte carattere) per costruire un profilo di Marchio di lusso: ed abbandonando le competizioni sportive, puntando sulla anonima “9000” dell’accordo con Fiat/Lancia e spostando sul lusso l’attenzione storicamente riservata alla tradizionale matrice “Eco-friendly” ed al profilo High-Tech, la frana negli USA porta anche perdite finanziarie per complessivi 35 miliardi di Corone tra il 1989 ed il 1991 ed una bella targhetta “Vendesi” che (sfumato un tentativo di fusione con Volvo nel 1980) viene proposta a Fiat e Ford, ma se la aggiudica prima la “Investor AB” e poi General Motors – dal 15 Dicembre 1989 – segnando l’epilogo della storia del Marchio svedese.
Ovviamente la crisi non nacque solo per colpa dei mercati finanziari, ma Saab cadde vittima di sè stessa come spiegò bene un articolo del quotidiano americano “CSM Monitor” del 25/11/1981 in cui la Casa venne così fotografata: “Saab è ormai un’auto di culto/per comprarla devi volerla/un’azienda individualista che costruisce auto individualiste/come i francesi”. Questo non fu davvero un complimento, scritto dagli americani…..
Tuttavia l’avventura americana ci lascia una rivoluzione nel percorso comunicativo dirompente del creativo Curvin O’Reilly e della AgenziaAlly & Gargano, che realizzano “claim” come ““To crash with a Volvo is extremely safe…If you’re sitting in a Saab !!!!!!”; oppure “Saab, the most intelligent cars ever built”, ed ancora “Neutral Country Sweden attacks Japan and Germany” sui confronti a distanza con concorrenza tedesca e giapponese.
Invece in Europa Saab accumula da inizio anni ’80 una serie di “toppe”, perchè ad esempio invece che creare nuove opportune Partnership motoristiche (al contrario della stessa Volvo) per allargare anche verso più basse cilindrate la sua Gamma di offerta, Saab diventa “autoproduttore” assumendo gli oneri di sviluppo dei motori; per organizzare poi l’allargamento di Gamma verso il basso si riduce ad importare banalmente le “Autobianchi A112” in Scandinavia ed a rimarchiare come “Saab 600” la Lancia “Delta”, ma rimane assente da soluzioni (Station Wagon, monovolume, trazione Integrale, etc.) indispensabili nel mercato degli Anni ’80.
General Motors, il solito nulla ma ben vestito!
Siccome mi rifiuto di raccontare la vita triste di Saab sotto la cafonaggine della General Motors, un Gruppo che presentando a Trollhattan sulla Piazza Drottningtorget – nel Luglio 1993 – la nuova “900” sulla base della mediocre Opel Vectra lo fece con una distribuzione urbi et orbi di cono gelato“Fallens Dagar” appositamente dedicato a Saab (anche se per verità storica, nel 1964 la “Trollhätteglass” – ora GB – inventò in Svezia il primo gelato “non ghiacciolo” su stecco, il famoso “88”)preferisco fermare la mia storia qui: dagli Anni ’90 le vicende sono note ma meno romantiche ed adatte più ai Docenti di Diritto fallimentare.
Ricordo qui solo il patrimonio di “creature” (progettate e mai messe in produzione) frutto del tipico carattere di sperimentatrice di Saab: un numero impressionante di “Concept” (e Vi elenco solo quelli fino al 1989, come promesso) che si trovano oggi per fortuna nell’unico sito scampato al fallimento, il “Saab Museum” di “Nohab Innovatum” a Trollhattan.
Coni suoi 120 veicoli ospitati (che sarebbero finiti all’Asta se al Commissario giudiziale “Delphi” non fosse pervenuta l’offerta risolutiva di un Gruppo costituito daSaab AB / Wallenberg Founde Trollhattan Municipality) il Museo è l’ultimo avamposto vivente della gloria automobilistica di Saab. L’elenco delle opere incompiute probabilmente incompleto è questo:
le Concept “Monster”; “Quantum” da “I°” a “V°”; un modello di “Camper” 92HK e 95HK basato sul telaio della “92“; una Formula Junior; la Coupè Catherina; la “Little Draken” progetto 92Z; le “99” e “900” Safari, la “900” e la “9000-Sigge” 4×4; le Concept “Viking” del 1982, “EV-1”del 1895 e“Fjord 9001” dello Studio Euro Design del 1986; aggiungiamo il motore “Valmet V8” prima ricordato (per mettere la “9000” contro la “Thema 8.32”); la “Saab – Calibra“; un prototipo Monovolume della “9000” ; la “9000 Prometeo” con un Joystick al posto del volante. E non manca neppure un prototipo di “99” con motore a vapore !!!!
L’impronta SAAB nello Sport
Onestamente mi sembra superfluo descrivere qui lo straordinario Palmares nei Rallyes o nei diversi Campionati Turismo: Saab inizia nei Rallyes due settimane dopo il lancio della prima “92“;la “96” è emblematica nei Rally (con le evoluzioni del quattro tempi portato fino a 150 Cv ed in versione RC Turbo addirittura da 200 Cv.) in cui cresce la “rivalità casalinga” con Volvo, visto che le rispettive portabandiera (Volvo PV544 e Saab “96”) con i rispettivi alfieri (Tom Trana per Volvo ed Erik Carlsson per Saabsele daranno di santa ragione per quasi un quarto di secolo…..”99” è la prima con il Turbo, e con le svedesi hanno corso anche mostri sacri come Per Eklund, Stig Blomqvist, Pauli Toivonen, Simo Lampinen, Kalle Grundel. Ma Vi lascio come ricordo due imprese agonistiche meno conosciute del Marchio di Trollhattan: La “Reynard 853” di Formula 3 del 1983 che con un 2.000 cc. Saab aspirato vince la Serie svedese con Thomas Danielsson e si difende con onore anche nel nostro Campionato italiano con Maurizio Sala; e la ‘”Amsterdam Dakar Challenge“, Gara di beneficenza molto simile al Rally Dakar con piste impenetrabili, sabbia, ghiaia, montagne: nel 1983 una coppia di giovani studenti belgi, Alain Vanlaetem e Maryvonnic Ouvrad alla guida di una Saab 900i strettamente di serie conquista il record di soli 8 giorni per attraversare i 7.000 km. attraverso Sahel, il Sahara e l’Atlante.
My name is Bond, my Car is Saab “Silver Beast” !!
Ebbene si: a partire da “License Renewed” del 1981 la Saab “Silver Beast” (con il suo corredo di: visione a infrarossi, erogatori di gas lacrimogeno, vetro antiproiettile, telecomando e molto altro) ha accompagnato James Bond in ben 12 romanzi di John Garner subentrato a Ian Fleming; la “EON Productions” che realizzava i film della saga, acquisiti i diritti da Gardner sui suoi romanzi scelse comunque di mantenere (salvo alcune eccezioni nella cornice del Giappone e della Francia) la presenza delle sole auto britanniche sul Set, almeno fino al 1995. Peccato che a partire da allora, decaduto questo tabù, la BMW abbia probabilmente fatto alla “EON” proposte più interessanti della General Motors…. Ciononostante nel 1982 Saab realizzò un esemplare reale della “Silver Beast” (ovviamente senza accorgimenti diabolici!) messa in palio con Berkley Publishing per promuovere il nuovo Romanzo, e non fu mai reso noto il fortunato che la vinse il 31 Maggio del 1984 !
Che Saab sarebbe senza Babbo Natale?
Se pensate di conoscere tutte le leggende popolari di Natale, con questa farete di sicuro un figurone con parenti e bambini perchè è assolutamente sconosciuta!
A Natale del 1986 il piccolo Sixten Sason volò da Skovde per bussare alla porta di Joulupukki sulla montagna Korvatunturi; e non appena gli fu aperta la porta da Joulumuori (moglie del buon vecchio) in quel bambino riconobbero colui che tanti anni prima chiedeva per regalo a “Babbo Natale” non i classici giocattoli di tutti gli altri bambini ma fogli da disegno, strumenti di calcolo, materiali speciali e soprattutto motori, ruote, ingranaggi.
Con quei regali Sixten imparò la sua arte, e quella sera (davanti ad una bella cena lappone a base di Poronkaristys, formaggio Leipajuusto, Kornmjolsgrot con pane di segale, lepre ed alce farcito con Lakka) illustrò a Santa Claus ed al suo aiutante Elfo Kilvo il suo sogno: dopo aver disegnato giocattoli per grandi, Sixten voleva regalare un sogno a tutti i bambini, e presentò i suoi ultimi nuovi disegni per una “Saab” giocattolo.
Detto fatto, Babbo Natale salì con Kilvo e Sixten sulla slitta magica ed insieme volarono alla “Lokari”, una delle più belle e capaci fabbriche di giocattoli della Finlandia dell’epoca.
Nello stupore generale della squadra di disegnatori ed artigiani, gli strani ospiti illustrarono il loro “gioiello”: la SAAB 006 Turbo Toy, una macchinina per bambini con motore Honda. Non ne furono costruiti molti, ma quello fu l’unico giocattolo della storia“By SAAB Original”!!
Potrete ora raccontare una favola di Natale un po’ alternativa, come lo fu il Marchio del quale ad Ottobre 2016 la “NEVS” smontò con una Gru le insegne davanti agli ingressi di Trollhattan spegnendo per sempre una stella cometa, accesasi il 12 Dicembre 1949 (quando uscì la prima “92”) e spenta davanti al decreto di fallimento del Tribunale distrettuale di Vanersborg nel 12 Dicembre 2011. Tanti auguri a tutti, un bacio grande verso il cielo a Sixten ed a SAAB !