Toyota Hilux festeggia il suo 60° anniversario nel 2028 e avrà una versione 100% elettrica e un’altra a celle a combustibile a idrogeno.
La Tailandia è uno dei Paesi preferiti da Toyota, che ha completato 60 anni di presenza sul mercato locale sin dalla fondazione, nel 1962, dei suoi primi impianti locali. Nel 1964 è iniziata la produzione di veicoli spediti dal Giappone sotto forma di kit da assemblare.
Questo 60° anniversario in Thailandia è stato il pretesto per presentare due prototipi, il concept IMV 0 e il concept Hilux Revo BEV. I dati tecnici di questi due veicoli non sono stati rivelati e non possiamo presumere che siano funzionali, ma piuttosto dichiarazioni di intenti per il futuro.
La divisione Thailandia è stata incaricata 20 anni fa di progettare e costruire un veicolo chiamato IMV, acronimo di Innovative International Multi-Purpose Vehicle.
In altre parole, stiamo parlando del Toyota Hilux e del suo equivalente in formato SUV, il Fortuner. Un altro modello meno conosciuto è la Toyota Innova, uguale ma di tipo monovolume. Sono tutti basati sulla stessa piattaforma e rispondono alle esigenze di pubblici diversi, massimizzando le sinergie.
Il Toyota IMV 0 Concept non è elettrico, Akio Toyoda lo ha spiegato a modo suo: “progettato per sostenere la crescita economica e la mobilità per tutti”. Questo, nel linguaggio Toyota, significa motore a combustione interna. La sua azienda lo considera un ulteriore mezzo per raggiungere una mobilità a emissioni zero – idealmente, con carburanti a zero emissioni -.
ELETTRICO E IDROGENO
Quanto al concept Hilux Revo BEV: “progettato per sostenere la neutralità delle emissioni di carbonio e un ambiente migliore per tutti”. Il linguaggio è raffinato per non far cadere l’ovvio: l’impatto ambientale di un veicolo elettrico e di un veicolo a combustione interna non è mai lo stesso.
Oggi i modelli basati sulla piattaforma IMV utilizzano solo motori convenzionali, a benzina o diesel, e non esistono nemmeno ibridi.
I più attenti avranno convenuto che nella foto di 15 prototipi Toyota e Lexus con motori elettrici per il futuro, non compare nulla di simile all’Hilux o a un pick-up. Le priorità di Toyota per l’elettrificazione sono chiare: le auto. Per il trasporto pesante l’idrogeno a celle a combustibile sembra essere più importante.
Toyoda non ha perso l’occasione nel suo discorso di dire che non bisogna rischiare tutto sulla carta dell’elettrico puro, che ci sono più alternative e che “il cattivo” sono le emissioni (CO2), non le tecnologie specifiche. Le alternative proposte, sia l’idrogeno che i carburanti sintetici, hanno e avranno un pedaggio insormontabile in termini di prestazioni, a meno che le leggi universali della fisica e della chimica non cambino.
Infatti, prima di annunciare il prototipo di Hilux elettrico, è stato presentato il Toyota Hilux H2 Hydrogen, che al posto delle batterie elettrochimiche utilizzerà una cella a combustibile a idrogeno per alimentare i motori elettrici, uno per ogni asse. Tutto ciò suggerisce che Toyota opterà per una piattaforma IMV flessibile, in grado di soddisfare le esigenze di benzina, diesel, 100% elettrico e celle a combustibile a idrogeno.
Toyota Hilux è un veicolo universale, che circola ancora per le strade di Parigi senza una macchia di fango, che circola in ogni luogo sperduto del mondo a centinaia di chilometri da una stazione di servizio e da strade asfaltate. Non ha quindi senso pensare a una piattaforma 100% elettrica.
Non è chiaro quanto e se Toyota Hilux proporrà sul mercato una versione elettrica o ad idrogeno.