Auto elettriche: le domande che non immaginavi di farti

Certe volte il progresso attiva processi di “amnesie dissociative” in grado di impedire nel consumatore una consapevole coscienza di scelta. E’ stato così nella telefonia e nell’elettronica, sarà così anche per la mobilità elettrica? Vediamo alcune domande alle quali pochi saprebbero dare risposte, oggi

Auto elettriche ed incognite – Più di una volta ho proposto analogie tra auto elettriche e mondo della telefonia. Quel mondo è il tipico esempio di settore commerciale dove quasi nessun consumatore è riuscito a percorrere gli step di consapevolezza che,se volete, vi spiego più sotto:

Se mi occorre, quanto costa, quanto vale. Mi conviene o no?

Il primo grado di approccio di un consumatore ad un mercato è basato sulla esigenza di un bene fisico o di un servizio: da qui parte l’iniziale stimolo all’acquisto ed al consumo. La conoscenza immediata è basata sul semplice costo del bene, mentre il passaggio successivo legato a ripetute esperienze di acquisto o confronti genera il giudizio sul “valore” del bene. A quel punto la consapevolezza si completa con la capacità di definire autonomamente la convenienza personale nella scelta di un bene o di un altro.

Sinceramente provate a rispondere a questa domanda: qual è attualmente la tariffa di telefonia che più vi conviene, a confronto? Se non sapete cosa rispondere, non allarmatevi : già una ricerca di SimplySwitch in Inghilterra ha dimostrato anni fa che oltre l’80% del campione intervistato non conosceva il piano tariffario che pagava. Ed oggi, mentre il mercato europeo dei telefonini rivela quest’anno un tonfo pari a -12% di terminali venduti nel primo trimestre, si profila all’orizzonte la rete 5G con ovviamente nuovi paradigmi e nuovi piani di servizi e tariffe. Insomma, abbandonate ogni certezza passata, voi che entrate: il nuovo mondo che vi si para davanti è imparagonabile con il passato. Ogni step di progresso, nel mondo della telefonia, porta all’obsolescenza del mondo e delle esperienze precedenti. Tutto questo sta dunque progressivamente riducendo la consapevolezza di scelta del consumatore ad un confronto di costi, mentre la possibilità di valutare la convenienza ed il piano di confronto sono oggettivamente impossibili.

Auto elettriche: smartphone a quattro ruote?

Provate ora a ribaltare questi pensieri sul piano della “nuova” mobilità elettrica. Che non è solo questo: perchè intanto (per tornare al processo di esperienza del consumatore sopra descritta) l’automobilista non approccia al mondo dell’auto elettrica perchè ne ha esigenza, ma fondamentalmente perchè non ha alternative all’abbandono della sua auto tradizionale: in pratica, è ostaggio di un evento ineluttabile.

Pensate poi al corredo di servizi e supporti da remoto che la tecnologia elettrica consente, anche grazie alle SIM card previste nell’architettura delle auto, ed in grado di consentire la cosidetta “connettività totale” : pensate che già oggi i servizi di infortaiment, e di connessione ed accesso alla Rete, stanno diventando elementi sostanziali di scelta di un’auto nuova. 

Pensate poi ai nuovi paradigmi ai quali non siete abituati e sui quali dovrete fare esperienza: nuovi modelli per definire affidabilità, comfort, efficienza e risparmio del vostro mezzo elettrico; nuovi parametri di costo/consumo/rendimento; esigenza di confrontare protocolli tecnologici diversi da Costruttore a Costruttore e la presenza di nuovi materiali rari ed i relativi parametri di costo; la valutazione di diversi indicatori di qualità nel servizio di ricarica : stabilità di Rete, accessibilità ai servizi, tempi di riacarica, tariffe, disponibilità di supporti tecnici, etc…Questo vi porterà inesorabilmente a non poter capire più quanto “vale” -in relazione a quanto costa – il bene e servizio che volete o dovete acquisire.

Aggiungete infine – nella scelta dell’auto elettrica la compresenza di piattaforme fondamentali presenti e da valutare: architettura motrice (elementi elettrici per la trazione e la vivibilità dell’auto), l’architettura energetica (Batterie e soluzioni di ricarica), ed architettura di connettività: un “trinomio” del tutto assente finora nella scelta di un’auto tradizionale. Questo significa per ogni titolare di auto elettriche l’ipotesi di dover articolare una piattaforma di rapporto con addirittura quattro profili di imprese diverse e sovrapposte, al fine di far funzionare il suo mezzo: il Costruttore dell’auto, l’eventuale fornitore delle batterie, le Utilities titolari delle Reti di ricarica e gli operatori telematici dedicati alla connettività del mezzo. 

Del tutto logico che – più semplicemente, come sta accadendo pian piano – tutto questo finisca per circoscrivere il rapporto tra voi e l’auto elettrica attraverso un Provider. Esattamente quel che accade in telefonia, oggi. E questo oggettivamente renderà praticamente imparagonabile ogni offerta comparativa di servizi e tariffe concorrenti, con il risultato di non poter più definire la convenienza di una scelta rispetto ad un’altra.

Auto elettrica: meno proprietari, più Utilizzatori “flat”

A tutto questo aggiungete l’impossibilità materiale di poter gestire individualmente tutto questo, motivo per il quale probabilmente nel breve e medio termine la modalità del Noleggio sarà prevalente in ambito elettrico rispetto all’acquisto, trasformando il rapporto tra automobilista e Provider in un contratto tariffario periodico molto vicino al “flat”, full services  – e probabilmente affiancato da opzioni incluse di sharing e pooling (per ottimizzare l’uso dell’auto con supporti di micromobilità e di condivisione) e con piano di sostituzione programmata del mezzo al fine di non affrontare l’incognita proprio dell’intervento sulle batterie.

Auto elettrica: le domande che non immaginavi di doverti fare

Se ci si riferisce all’auto elettrica appaiono subito all’orizzonte dei quesiti ai quali non ci saremmo mai sognati di dover dare risposte, a confronto con il mondo delle auto convenzionali. Eppure sono domande che influenzeranno sempre più il rapporto di ogni giorno tra noi e la “nostra” auto. Vediamo in rassegna le più ovvie che mi sono venute in mente, legandole a tre filoni di analisi : reti di ricarica, connettività e controllo da remoto, nuovi servizi di postvendita e nuove tecnologie e materiali.

 Per quanto riguarda le Reti di ricarica : a differenza delle Pompe di carburante delle quali siamo solo utenti, la titolarità dell’Utenza elettrica domestica od aziendale presso la quale ricaricheremo l’auto, oltre al protocollo di servizio che lega ogni utente alla Azienda di Utilitiespossono generare dei casi giuridici particolari in caso di eventuali inconvenienti. Ad esempio:

Rapporto tra Auto elettrica e Rete di ricarica

Se un malfunzionamento della Wallbox  – dovuto ad una installazione non a regola d’arte o problemi della Rete domestica od aziendale – dovesse generare un guasto di sistema all’auto elettrica, come opererebbe la Garanzia?

E se un Black out di Rete dovesse impedire la ricarica notturna o a riposo dell’auto elettrica, quale sarebbe il danno rivendicabile alla Azienda di Utility, a fronte del temporaneo fermo del mezzo lavorativo ? 

Ed infine, a differenza del rifornimento di un’auto tradizionale che rimane uguale a sè stesso tutta la vita, i protocolli  – o modalità – di ricarica di un’auto elettrica sono ben 4 : presa elettrica domestica od industriale comune (Mod. 1 e 2), la Ricarica Mod. 3 (collegamento ad una stazione fissa tramite connettori di Mod. 2 e ricarica Trifase) ed infine la ricarica Mod.4 (Stazione fissa in Corrente Continua con connettori Tipo CHAdeMO per ricarica anche Veloce).Chi garantisce che un’auto che nasce per una specifica modalità possa continuare tutta la vita ad adottare quella senza dover essere modificata per altre modalità?

Auto connessa, auto compromessa ?

IoT : Internet of Things. Di questo mondo fanno parte non solo le auto connesse ma anche diversi supporti loro dedicati, tra i quali anche le colonnine : la ricarica deve essere articolata con la connessione del sistema ad Internet, per dirla in sintesi. Attraverso l’auto come porta di accesso si può rischiare il furto dei dati, dei pagamenti elettronici, fino ad arrivare secondo alcuni studi al furto della energia di ricarica ed al “denial of service“, in grado di far fallire la ricarica ma che può diventare la chiave per un’iniziativa di tipo ransomware ai network di ricarica.Oppure, senza scenari così apocalittici, anche l’accesso ai sistemi dell’auto per generare guasti e disservizi non è una ipotesi così peregrina, in caso di vulnerabilità della sicurezza.

A parte la ovvia considerazione che il massimo dei rischi che si corrono oggi alla pompa del carburante sono le tracce di acqua nel carburante oppure il taroccamento dei volumi erogati, rimane il dubbio sulla effettiva imputazione delle responsabilità in casi estremi sopra detti : chi paga e chi si assume gli oneri, tra Costruttore, titolare della Colonnina, titolare della Rete elettrica e proprietario dell’auto?

Nuovi servizi di postvendita e nuove tecnologie e materiali. Come giudicare?

Inutile chiedersi quanto costa il tagliando di un’auto elettrica. Il dubbio è: cos’è il tagliando, in una auto elettrica? Come confrontare tra programmi di intervento ignoti e tariffe da interpretare, a partire dall’assistenza e manutenzione da remoto?

Ed ancora: come si interviene su una elettrica, chi è abilitato? Cosa succede se sono soggetto ad un guasto in una zona dove non è possibile reperire personale abilitato attraverso la famosa qualifica PAV-PES-PEI ?

Insomma, un bel ginepraio di domande, che a molti farà rimpiangere la cara, vecchia, rumorosa, sporca ma tutto sommato familiare auto a motore.

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