La moto elettrica più veloce del mondo si prepara al Record

La britannica White Motorcycle Concepts ha completato le prime prove della sua prossima WMC250EV, una moto elettrica che è stata specificamente progettata per affrontare i record di velocità su terra e sfidare le convenzioni del settore.

La moto, guidata dal fondatore dell’azienda Rob White al Bruntingthorpe Proving Ground, ha completato il collaudo completo del sistema e, da qui, il team passerà alla prossima fase di test che include corse a velocità più elevate.

La moto elettrica ha un sistema a bassa tensione e un motore elettrico in grado di generare da 100 kW e 135 CV. Nel suo assetto finale, con un sistema di alimentazione a 800v, il team si aspetta che la moto sia in grado di generare più di 250 kW e 340 CV.

RECORD DEL MONDO

Questo, secondo il team, dovrebbe essere in grado di raggiungere i 402 km/h. Piuttosto che alimentare la ruota posteriore, come è usuale in moto, White Motorcycles Concept ha optato per due ruote motrici, con due motori elettrici al mozzo anteriore e due al posteriore.

Il team ha optato per un concetto di design ultra-bassa resistenza V-Air, che incanala un grande condotto attraverso il centro della moto, forzando l’aria attraverso di esso.

Il team stima che questo ridurrà la resistenza aerodinamica fino al 70% rispetto a una moto convenzionale. La soluzione è arrivata dopo studi specifici di fluidodinamica computazionale.

“Siamo lieti dei progressi fatti finora con la WMC250EV”, ha detto White. “Siamo stati incoraggiati dalla grande accoglienza che il lancio della moto ha ricevuto in giugno, e l’alto livello di interesse che il progetto ha guadagnato successivamente. Questa è una moto completamente su misura, quindi è fantastico che funzioni in modo pulito direttamente fuori dalla scatola”.

White Motorcycle Concepts si aspetta di finire i test l’anno prossimo e sta progettando di essere pronto per un tentativo di record di velocità britannico all’inizio del 2022, così come una corsa a velocità più elevata alle saline di Salar de Uyuni in Bolivia la prossima estate.

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