Renault Captur E-Tech ibrida 160 CV | Prova su strada

La Renault Captur è un crossover del segmento B che mi ha colpito per coerenza. Il modello è molto simile alla concept che ne ha preceduto l’arrivo sul mercato e presenta una cerca continuità stilistica con il resto della gamma del brand francese. In questa prova su strada metto sotto torchio la versione ibrida ricaricabile E-Tech che offre 160 CV e tanta tecnologia.

Partendo dalle dimensioni la Renault Captur è larga 1.80 cm, lunga 4.23 e alta 1.58 cm. Esteticamente questa Captur in allestimento Intes si rende subito riconoscibile grazie alla vernice bicolore che abbina ad una carrozzeria in blue elettrico un tetto grigio. Nel frontale si notano i fari full LED con la tipica sagoma “c-shape” che li vede raccordarsi alla griglia anteriore. Belli i cerchi in lega opzionali da 18 pollici con finitura nera che riempiono il passaruota e “abbassano” a terra la vettura. La fiancata si caratterizza per la linea di cintura che sale nel retro e prelude al baule. Qui troviamo una coppia di fanali LED estremamente sottili con retromarcia e retronebbia che sono stati spostati nel paraurti.

RENAULT CAPTUR E-TECH SU STRADA

Il motore di questa prova è l’interessantissimo ibrido Plug-in da 160 CV. La potenza viene fuori dal lavoro congiunto di ben tre motori, uno termico il 1.6 benzina aspirato da 91 CV e due elettrici, uno da 67 e l’altro da 34 CV. I due motori elettrici sono evidentemente diversi per dimensioni e funzioni. Il più piccolo funge infatti da starter e da sincronizzatore per il cambio automatico a 4 rapporti multi mode. A coadiuvare il sistema c’è una batteria al litio da 9.8 kWh montata al di sotto del piano di carico del bagagliaio. Quest’ultima permette un’autonomia in 100% elettrico di circa 45 km.

Dinamicamente parlando la Renault Captur si guida bene grazie ad uno sterzo decisamente modulare e delle sospensioni che assorbono bene le buche. L’esemplare in prova ha, però, manifestato una certa rigidità su strada legata ai cerchi in lega opzionali da 18 pollici. Il baricentro alto si traduce in un marcato rollio in curva che è in parte compensato dal peso della batteria nel retro. Il motore ibrido è molto fluido con i passaggi tra elettrico e benzina che avvengono in maniera silenziosa e senza strattoni di sorta. Quando il livello della batteria scende al 20%, l’auto passa alla modalità full hybrid con il motore termico che lavora per fornire energia alla batteria. A semplificare l’esperienza di guida ci sono 3 modalità preimpostate, pure (solo elettrico), sport (attiva il motore termico per una maggiore trazione) e my sense (massimizzazione della dinamica ibrida).

Capitolo consumi. Come per tutte le ibride plug in ci sono due scenari completamente diversi, a batteria carica, esaurita prima l’autonomia in 100% elettrico, si toccano i 23 km/l. A batteria scarica, invece, è difficile fare meglio dei 18 km/l che scendono a 15 in autostrada. La batteria si carica in fase di decelerazione e frenata ma anche a casa, qui servono 5 ore a 2,3 kW, o alla colonnina da 7,3 kW in circa 3 ore. Il consiglio da parte mia è caricate ogni giorno l’auto terrete a bada i consumi con vantaggi importanti a livello di costi di gestione.

GLI INTERNI

A bordo Renault Captur si conferma tecnologica e razionale vista la dominanza delle plastiche rigide. Il tachimetro digitale da 10,2 pollici è abbinato ad un sistema di infotainment da 9,3 pollici. Semplice ed intuitivo il sistema permette il mirroring Apple e Android con il cavo usb.

Tanti gli ADAS presenti a bordo per fruire dei vantaggi della guida autonoma di secondo livello. Tra gli altri ci sono il cruise control adattivo, la fenata autimatica d’emergenza con il riconoscimento di pedoni e ciclisti e il lane assist. Menzione speciale alla funzione di parcheggio automatico e al sistema di telecamere a 360° che ci aiutano nelle manovre in città vista la limitata visibilità posteriore.

Tanto lo spazio anche nella seconda fila di sedili con il divano che scorre in avanti di ben 16 centimetri a tutto vantaggio dello spazio nel bagagliaio. Quest’ultimo ha una capienza di 379 litri in calo rispetto ai 420 delle altre versioni vista la presenza della batteria da 9.8 kWh sotto il piano di carico. Punto debole del bagagliaio è sicuramente l’elevata altezza del piano da terra, ben 78 cm.

In chiusura i prezzi. Renault Captur Plug-in ha un listino che parte da 33.000 € che diventano circa 37.000 per l’esemplare in prova. Vale la pena considerare che la vettura beneficia a pieno titolo dell’ecobonus per l’acquisto di vetture a basse emissioni di CO2.

Antonio Elia Migliozzi
Giornalista iscritto all'ordine scrivo di auto per passione. Nel 2014 ho creato Autoprove.it, uno spazio nuovo per un racconto disintermediato attento alle verità, anche scomode, del settore Automotive. Per carità non amo le notizie strillate, ma ho il desiderio di non nascondere nulla anche quando significa far arrabbiare qualche ufficio stampa.
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