La European Automobile Manufacturers Association (ACEA) contesta le proposte recentemente fatte dall’Unione Europea per le norme sulle emissioni Euro 7. Lo standard dovrebbe entrare in vigore nel 2025 e potrebbe tagliare fuori dal mercato i motori termici dal 2026.
Le prime proposte sostanziali per i regolamenti Euro 7 sono arrivate nell’ottobre 2020 dal Consorzio Clove della Commissione europea, composto da consulenti di tecnici.
“ACEA ritiene che gli scenari dei limiti di emissione presentati da Clove, insieme alle nuove condizioni di test suggerite, porterebbero in pratica a una situazione molto simile a un divieto dei veicoli alimentati da un motore a combustione interna, compresi i veicoli elettrici ibridi”, ha detto l’ACEA lo scorso dicembre.
Questo ha implicazioni di vasta portata per i veicoli con motore a combustione interna. Le proposte più rigorose per l’Euro 7 presentate da Clove, se attuate, potrebbero potenzialmente rendere molte auto a motore più piccole e dai prezzi accessibili economicamente insostenibili per i costruttori.
IL NUOVO STANDARD EURO 7
Anche i modelli ad alte prestazioni potrebbero essere seriamente minacciati, a causa della necessità che le emissioni siano le più basse possibili, anche in fase di forte accelerazione. Di conseguenza, tutti gli scenari di guida con carichi pesanti, come quando si traina una roulotte o un rimorchio potrebbero essere incompatibili con lo standard Euro 7.
Le proposte avanzate da Clove suggeriscono che i futuri veicoli con motore a combustione interna potrebbero essere dotati di un “supercatalizzatore” multistadio. Questa configurazione sarebbe composta da un catalizzatore elettrico riscaldato, una coppia di catalizzatori convenzionali a tre vie, un filtro antiparticolato e un catalizzatore a scorrimento di ammoniaca.
Clove sostiene che questo è un grande passo verso il post-trattamento a impatto zero delle emissioni di scarico, tuttavia l’ACEA sostiene che rendere obbligatorio l’uso di un componente così grande e costoso sarebbe quasi impossibile in un’auto piccola e sarebbe molto difficile da integrare in molte architetture di veicoli esistenti, e la complessità aggiunta farà salire i prezzi di vendita.
Un’altra proposta per le auto Euro 7 è quella di installare un sofisticato e costoso sistema di diagnostica di bordo per monitorare il motore del veicolo per garantire che rimanga conforme alle prossime norme sulle emissioni per 240.000 km.