Auto Ibride Plug-in più inquinanti di quelle con il solo Motore Termico

Secondo un recente studio, la maggior parte dei modelli ibridi plug-in non sono più rispettosi dell’ambiente dei classici modelli a motore termico. Il motivo principale sarebbe la loro limitata autonomia completamente elettrica, inoltre, se i PHEV non sono regolarmente caricati, le loro emissioni di CO2 possono essere peggiori di quelle di un modello convenzionale a benzina o diesel.

Lo studio si conclude con i ricercatori tedeschi che affermano che le autorità e i governi devono smettere di accordare ai PHEV trattamenti eccessivamente benefici.

Una tale conclusione è un chiaro assist per i critici della tecnologia, le case automobilistiche premium tedesche in particolare hanno sostenuto con forza i sistemi ibridi plug-in come un modo efficace per ridurre le emissioni di CO2.

Cosa dicono i numeri? Ebbene, i ricercatori dell’istituto Fraunhofer ISI e dell’International Council on Clean Transportation (ICCT) hanno esaminato i dati di utilizzo di oltre 100.000 PHEV in più di 66 modelli diversi venduti in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Nella migliore delle ipotesi, un’auto ibrida plug-in produce emissioni medie di CO2 che sono il doppio di quelle dichiarate dalle case automobilistiche, indipendentemente dal ciclo di prova (NEDC o WLTP).

Nella peggiore delle ipotesi, la produzione di CO2 da PHEV è quattro volte superiore alle cifre ufficiali, il che significa che un modello ibrido plug-in con un livello ufficiale di CO2 di 50 grammi per km emetterà in realtà tra i 100 e i 200 g/km.

Una grande ragione è il fatto che i PHEV sono utilizzati anche come auto aziendali, che a loro volta sono di solito distanze percorse che superano la loro relativamente limitata autonomia full-electric. Inoltre, i conducenti di auto aziendali sono nella maggior parte dei casi incentivati a fare il pieno di benzina, visto come i loro datori di lavoro pagano il carburante.

“Se vogliamo vedere un minor consumo di carburante e minori emissioni di CO2 nella vita reale, è necessario ridurre la potenza del motore e aumentare l’autonomia elettrica”, ha detto l’autore principale dello studio, Patrick Plotz.

Secondo le sue stime, affinché un ibrido plug-in possa sostituire in modo efficiente i modelli convenzionali diesel e benzina (almeno in Germania), l’autonomia elettrica dovrebbe essere compresa tra gli 80 e i 90 km, invece che tra i 30 e i 60 km.

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