I costruttori di pneumatici senza aria come la giapponese Bridgestone sperano che le auto a guida autonoma adotteranno questa tecnologia.
La guida autonoma, e l’eventuale introduzione di taxi driveless, potrebbe comportare una maggiore domanda di pneumatici resistenti alle forature poiché un maggiore utilizzo dei veicoli li espone a crescenti rischi.
“In passato, un’auto sarebbe stata guidata per circa il 20% del tempo e avrebbe trascorso l’altro 80% in garage”, ha detto Atsushi Ueshima di Bridgestone al biennale di Tokyo di giovedì. “Nell’era dei veicoli autonomi e condivisi, sarà il contrario e la prevenzione dei guasti sarà una priorità assoluta”.
Michelin ha aperto la strada alla tecnologia, mettendo in mostra il primo prototipo nel 2005 su una sedia a rotelle. Il lancio commerciale è arrivato nel 2012, ma finora gli impieghi sono stati per lo più limitati a tagliaerba e carrelli da golf, insieme a macchinari da costruzione, dove la possibilità di una foratura è alta.
Toyota ha presentato al salone dell’auto di Tokyo la sua visione del futuro in cui i pneumatici airless saranno al centro della mobilità. Da parte loro Michelin e la General Motors hanno annunciato un accordo di ricerca volto a portare le gomme senza aria sulle autovetture già nel 2024.
I produttori di veicoli elettrici sperano anche che in futuro i pneumatici airless pesino meno dei loro cugini standard, consentendo una maggiore autonomia, considerate le preoccupazioni dei consumatori circa l’esaurimento della carica lontano una colonnina di ricarica.