ILa riscossa della trasmissione automatica ebbe origine nel 2003 grazie alla Golf R32 da 241 CV, la prima Volkswagen a essere disponibile a richiesta con un DSG a 6 rapporti. Questo nuovo tipo di cambio automatico era in grado di passare da una marcia all’altra molto rapidamente ed era fino al 20% più efficiente di un automatico a convertitore di coppia.
Nel 2018, il DSG viene scelto su oltre il 40% delle Golf. È quasi al 30% persino sulla più compatta Polo. Per la T-Roc e la Tiguan, invece, siamo intorno al 50%. La media della Passat è del 60% per la berlina e del 70% per la Variant, mentre quella della Arteon è superiore all’80%. A seconda di modello, motore e trazione, oggi la Volkswagen offre diversi DSG a 6 o 7 rapporti. Sono progettati per coppie massime fino a 250 Nm (DQ200-7), 400 Nm (DQ260-6 e DQ400-6), 420 Nm (DQ381-7) e 550 Nm (DQ500-7). Inoltre, c’è anche un DSG “ibrido” a 6 rapporti (DQ400E-6) in grado di trasmettere coppie massime fino a 400 Nm che integra un motore elettrico ed è specifico per i modelli ibridi plug-in come la Golf GTE e la Passat GTE. L’evoluzione di questi cambi è continua. La funzione di veleggiamento, in cui il DSG disaccoppia il motore dalla trasmissione per sfruttare l’energia cinetica dell’auto e quindi ridurre i consumi, si sta diffondendo sempre di più.
Tutti i cambi a doppia frizione hanno in comune la grande rapidità di cambiata senza interruzione nella trazione. Il cambio marcia avviene in pochi centesimi di secondo. Nella guida tranquilla, il DSG innesta le marce più alte molto rapidamente per risparmiare carburante. Inoltre, i cambi a doppia frizione sono ideali per i sistemi ibridi di domani. Questa è un’altra ragione del perché il futuro è del DSG