Dopo l’impatto positivo sul mese di agosto, l’entrata in vigore dal 1° settembre delle nuove norme di omologazione dei veicoli e il conseguente anticipo degli acquisti sul mese precedente, ha generato un riflesso negativo sulle vendite di settembre che, anche a causa di un’indisponibilità di tali nuovi prodotti da parte di qualche marchio e di un giorno lavorativo in meno, hanno segnato una sostanziosa flessione a doppia cifra.
Le vetture immatricolate lo scorso mese, secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono state 124.976, 42.500 unità in meno delle 167.469 dello scorso anno. Nei primi 9 mesi le 1.491.261 auto immatricolate si confrontano con le 1.534.349 del gennaio-settembre 2017, segnando una diminuzione del 2,8%.
Il trimestre luglio-settembre chiude in calo del 6,9%, accentuando la persistente incertezza dei clienti verso la scelta dei prodotti e per lo scenario economico che si sta prospettando.
Negli 8 mesi di questo anno, nel comune di Milano la flessione delle immatricolazioni di auto diesel a privati è del 28,6%, a Roma del 22,3% e sale al 37,4% a Torino, a fronte di incrementi delle altre motorizzazioni. Nel totale Italia il calo delle vetture diesel tra i privati è del 15,8%.
“I blocchi della circolazione per le vetture più anziane e, quindi, più inquinanti e meno sicure sono un segnale positivo nell’ottica del rinnovo del parco più volte auspicato e sollecitato dall’UNRAE – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. In tal senso l’Associazione plaude all’introduzione di questa tipologia di misure, che però andrebbero accompagnate con messaggi chiari e concreti, in questa fase di transizione verso motorizzazioni a impatto zero, ispirati al principio della neutralità tecnologica e, quindi, riferiti alla possibilità di sostituire detti veicoli anziani con mezzi più moderni e innovativi, compresi i diesel Euro 6, considerati i virtuosi livelli di emissione raggiunti”.
Passando all’analisi della struttura del mercato, le motorizzazioni diesel nel mese di settembre hanno perso il 38,3% dei volumi, scendendo di 10 punti per fermarsi al 47,9% del totale mercato. Nel cumulato dei primi 9 mesi la quota è del 53,3% (-3,5 p.p.). In flessione molto più contenuta la benzina (-6,3% e una rappresentatività che sale al 38,7%), mentre calano del 24,2% le vetture a Gpl e del 62,7% quelle a metano, che si fermano all’1% di quota. Da sottolineare la performance delle auto ibride che, grazie a un aumento delle vendite del 28,2%, in settembre hanno superato le immatricolazioni di auto a Gpl, raggiungendo nel mese una quota del 6,1% (+ 2,5 p.p.), mentre nel cumulato rappresentano il 4,3% del totale. Forte crescita per le vetture elettriche (+168,7%) che si portano allo 0,4% di quota.
In flessione tutti i canali di vendita con le immatricolazioni ai privati che si riducono del 16,3% nel mese e del 4,8% nel cumulato (rispettivamente al 59,9% e 54,8% di quota). Molto forte il calo delle società: -34,5% nel mese che porta il periodo gennaio-settembre in diminuzione del 4%. Chiude il noleggio che, nonostante la peggiore performance fra i canali in settembre (-38% in volume, determinata sia dal breve sia dal lungo termine), si mantiene in territorio positivo nel cumulato dei 9 mesi (+3,2%, con una quota che sale al 24,3%).
Calo generalizzato per tutti i segmenti e le carrozzerie che compongono il mercato italiano dell’auto, ma nel cumulato rimangono in attivo i segmenti C delle medie e F dell’alto di gamma e sul fronte delle carrozzerie i crossover, i fuoristrada e le vetture coupé.
A chiusura, il mercato delle vetture usate in settembre ha segnato anch’esso una flessione del 7,9% con 339.354 vetture trasferite al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) rispetto alle 368.634 del settembre 2017. Nei 9 mesi il calo è del 3,5% con 3.291.928 trasferimenti di proprietà (3.410.245 nel gennaio-settembre dello scorso anno).