Una vittoria storica per Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen nel trionfo Ferrari a Montecarlo. Per la Scuderia è il 227esimo successo nel mondiale, per Seb il 44esimo in carriera e il sesto con la Rossa. Vettel conduce il mondiale con 129 punti, Kimi è quarto a quota 67. Per la Scuderia è l’82esima doppietta.
Come sempre a Monaco, a pochi minuti dal via, la pista è piena e i cuori anche. Ogni sorta di aspettative, emozioni, timori (“controlla il cerchio, sembra che il pilota abbia sfiorato la barriera…”) prima che si formi una griglia di partenza che in cima è tutta rossa. Tanto, forse tutto si può decidere nei pochi secondi fra la linea di partenza e la staccata di S.te Devote.
Ma in realtà è la partenza più “normale”, la più desiderata, quando ci sono due vetture dello stesso team in prima fila. Kimi scatta bene dalla pole, sul lato destro della pista, tirandosi dietro Seb che resiste alla Mercedes. Le due SF70H allungano già un po’ su Bottas, Verstappen e Ricciardo. Il caldo renderebbe difficile comunque seguire un’altra monoposto da vicino, per paura di surriscaldamenti. Seb segue Kimi a circa 1”4 in questa fase, ma le Rosse iniziano già a forzare il ritmo, girando sull’1’17” basso. Le strategie di base sono semplici: un solo cambio gomme poco prima di metà gara, per passare dalle Ultra alle Supersoft: meglio quindi costruirsi da subito un piccolo vantaggio. A un sesto di gara, tra le due Ferrari ci sono poco più di due secondi, mentre Bottas perde terreno. Un po’ di animazione arriva al giro 15: miglior tempo per Sebastian, 1’16”197. Al passaggio successivo, il retrotreno della Renault di Hulkenberg inizia a fumare nella discesa verso il Mirabeau. Nella postazione, gli ingegneri si attivano subito in caso di safety car, ma c’è solo bandiera gialla. La voce impassibile di Diego Ioverno scandisce le possibili procedure. Con le luci gialle, Bottas ha rallentato meno delle Ferrari e adesso è a cinque secondi da Vettel, che a sua volta si è avvicinato a Kimi.